Archivi del mese: novembre 2010

Sim City

Sim City è un gioco di simulazione, del genere comunemente denominato gestionale, che dalla sua uscita nella prima versione all’attuale con adattamento all’iphone ha riscosso un successo straordinario in tutto il mondo, arrivando addirittura ad essere dichiarato uno dei dieci videogiochi più importanti del mondo da Henry Lowood della Stanford University nel marzo 2007.

Straordinaria la somiglianza con il celebre gioco della mappa di Pechino creata da Baidu, il principale motore di ricerca cinese.

La mappa della capitale della Repubblica Popolare Cinese è chiara, di semplice utilizzo e con una buona pulizia grafica, offre interattività ed informazioni aggiuntive cliccando sugli edifici rappresentati.

A mio avviso, di grande potenzialità sia per adattamenti informativi in chiave di giornalismo [iper]locale che, altrettanto, di promozione del commercio potrebbe rappresentare un primo mash up, una fusione tra videogioco e informazione.

I videogiochi stanno entrando sempre più nelle nostre vite ed in Asia le animazioni sono un modello di successo all’interno dell’informazione, segnare il passo anche da questo punto di vista, non avere il coraggio di osare potrebbe rappresentare l’ennesima arretratezza culturale e di business model.

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Batman, Robin & Wonderwoman

Tra i documenti diffusi da Wikileaks spuntano alcune considerazioni sulla relazione tra il Presidente Russo ed il Primo Ministro della Russia che, secondo quanto riportato, vedrebbero Medved, ufficialmente il “senior partner”, giocare il ruolo di Robin rispetto a Putin che invece impersonificherebbe Batman.

Per quanto riguarda la nostra nazione, ad ora, pare che il Presidente del Consiglio in carica venga visto dall’incaricato agli affari dell’ambasciata USA di Roma come incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo; ruolo che eserciterebbe in qualità di portavoce in Europa degli interessi di Putin.

Se Putin è il maschio alfa, pare dunque che a Berlusconi non resti che giocare ad essere Wonderwoman, potrebbe essere un’idea per il prossimo dei suoi “wild parties”.

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Definizione delle Professionalità Richieste nei Media Sociali

Ho, abbiamo, raccolto l’invito arrivato da più parti di procedere alla traduzione dell’infografica originale relativamente alla terminologia dei mestieri web 2.0.

Abituati ad usare le definizioni, l’idioma anglosassone, anche se probabilmente alcune descrizioni delle posizioni potranno sembrare anomale, il lavoro di traduzione mi ha aiutato a riflettere sulla specificità di ciascuna funzione e quindi sul senso di ciascun ruolo. Mi auguro possa essere elemento di chiarezza anche per chi legge.

Se pensate che manchino delle posizioni e le relative job description non esitate a farmelo sapere, nulla impedisce di realizzare approfondimenti ed evoluzioni della proposta.

Ringrazio Salvatore Mulliri – Digital Designer – per l’editing dell’infografica

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Il Re è Nudo

Attacchi informatici, minacce e raccomandazioni non sono serviti a fermare la diffusione annunciata da Wikileaks degli oltre 250mila documenti ufficiali inviati da 250 ambasciate statunitensi nel tempo.

E’ presto, troppo presto per trarre delle conclusioni, per fare delle considerazioni degne di quest nome sul valore e l’impatto del contenuto della documentazione diffusa.

Il link globale realizzato dal Guardian ai cinque quotidiani a cui sono stati inviati i documenti e, se accessibile, quello originale dell’organizzazione che li ha diffusi sono un buon punto di partenza sulla copertura mondiale della questione.

A caldo solo due considerazioni possono, dalla mia prospettiva, essere sensate.

Il rilascio ad ondate della documentazione da parte di Wikileaks fa parte di una ben precisa strategia di diffusione e comunicazione che consentirà di prolungare ulteriormente “il ciclo di vita” della notizia.

I media italiani sono parte della provincia remota dell’impero ed in quanto tali ottengono una considerazione di status pressochè nulla, immagino possa essere uno degli elementi su cui riflettere nei prossimi giorni.

Una sola cosa è certa: il re è nudo grazie alla rete.

Si segnala infine, l’interessante mappa interattiva realizzata da Spiegel Online e la raccolta dei tweets da parte di moltissimi giornalisti di tutto il mondo.

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Notizie Dirette a Danneggiare l’Immagine

Una nota diramata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri evidenzia la diffusione di notizie che farebbero parte di un disegno teso a danneggiare l’immagine del nostro paese.

Sono evidenze ineluttabili di un complotto anti italiano che viene da lontano.

A sostegno della tesi di cui si è fatto portavoce il Ministro Frattini, <<Il Giornalaio>> ha raccolto ulteriori prove.

Il Crollo dell’Impero Romano: Le tavolette di marmo recentemente ritrovate durante il recente ripristino della fermata della linea tre “Zara”, dimostrano che non vi fu un crollo ma un semplice assestamento come il rinascimento italiano ha reso evidente.

La Nazionalità di Cristoforo Colombo: Ogni informazione diffusa nel tempo tesa a smentire l’italianità del celebre scopritore è falsa e tendenziosa; che fosse genovese è ampiamente dimostrato dal fatto che non pagò il viaggio di tasca sua.

Adeguatezza dei Provvedimenti del Governo:  La carestia del 1629, l’eruzione del Vesuvio nel 1631 e il terremoto nel Sannio del 1688, sono la testimonianza della pesante eredità ricevuta dall’attuale governo, che solamente grazie alla generosità ed all’impegno dei propri componenti sta risollevando le sorti del paese.

La Massoneria: La diffusione di notizie relative all’appartenenza di collaboratori del Presidente del Consiglio e dello stesso Silvio Berlusconi a associazioni criminali [mafia] o società segrete [P2 & P3] sono l’invenzione di magistratura e giornali partigiani e tendenziosi. La prima loggia massonica in Italia fu fondata nel 1733, è evidente che nessuna delle figure citate potesse partecipare ai fatti dell’epoca.

Promesse & Tassazione: Anche le promesse del governo in materia di tassazione sono state mantenute.  Al suo insediamento il direttivo ha abrogato la tassa sul macinato e sta lavorando, grazie alla collaborazione tra Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministro per le Semplificazioni, alla tassa sulla rendita pubblica introdotte dal centro sinistra con Cambray-Digny.

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Entertainment & Media Outlook in Italy

Dopo le previsioni di sviluppo dei media a livello generale, vengono ora rese disponibili le ipotesi di scenario a medio termine con specifico riferimento all’Italia.

Secondo il rapporto di PwC “Entertainment & Media Outlook 2010-2014”, presentato ieri,  il mercato nel suo complesso dovrebbe crescere ad un tasso annuo del 6,6% con un picco nel 2012.

Una tendenza generale che nell’ambito dei media vede nei videogiochi il segmento con maggior dinamicità e prospettive di crescita.

L'Evoluzione del Mercato nei Diversi Segmenti

L’evoluzione della spesa in advertising vede la televisione continuare a fare la parte del leone, anche, nel nostro paese con un tasso di crescita previsto del 4,9%. Internet sarà il media che registrerà il maggior sviluppo in termini di investimenti pubblicitari, passando dall’attuale incidenza dell’11% al 16% nel 2014.

L’editoria presenta segnali di ripresa a partire dal 2011 con un andamento fortemente influenzato dal comparto della pubblicità. Un elemento di debolezza strutturale da non sottovalutare.

La carta stampata non pare essere il veicolo preferito dagli investitori ed è infatti il segmento che “cede quota” ad internet in termini di spesa pubblicitaria.

Il rapporto prevede il raddoppio degli investimenti della pubblicità digitale per i quotidiani da qui al 2014, tuttavia si tratta di uno sviluppo che non sembra in grado di compensare il calo sulla carta stampata sia a livello di diffusioni [vendita di copie] che raccolta pubblicitaria in ambito tradizionale.

Come avviene in tutti i mercati stabili o in flessione, al loro interno le singole marche possono comunque perseguire obiettivi di crescita “rubando quota” ai competitors; i successi del “Fatto Quotidiano” stanno lì a dimostrarlo.

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Fast Forward Times

Gli ultimi dieci anni hanno presentato evoluzioni talmente rapide che potrebbe essere stato facile averle esperienziate senza averne compreso il significato.

Il Time, come mostra la fantastica copertina che li riassume, si ferma ad analizzare questo confuso ingresso nel nuovo millennio.

La quinta essenza del design e del giornalismo.

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Nuovi Eroi

Sospeso lo sciopero della fame si affievolisce l’eco della protesta di Paola Caruso, che con la sua iniziativa ha fatto emergere come il precariato sia un fenomeno che coinvolge e colpisce professioni tradizionalmente considerate elitarie e sicure.

E’ un fenomeno trasversale a moltissime professioni, fatto di insicurezze, ricattabilità e compensi al ribasso, che conferma come la struttura sociale si sia evoluta mutando da piramidale a clessidra schiacciando prevalentemente verso il basso quello che una volta veniva definito il ceto medio.

A queste dinamiche è dedicata la graphic novel “The Adventures of  Unemployed Man” [Le Avventure di un Disoccupato] che descrive avventure e disavventure di milioni di nuovi eroi alle prese con la più grave recessione che si ricordi.

Con intelligenza ed umorismo gli autori tratteggiano le peripezie, la quotidianità di coloro che si trovano in questa condizione, affiancando al personaggio principale, disegnato come un super man dei giorni nostri, tutta una serie di figure che descrivono egregiamente  il mondo del lavoro attuale e i suoi contorni.

Da “Wonder Mother”, la massaia che lotta per far quadrare il bilancio familiare a “Master of Degrees”, studente a vita per costrizione, passando per “The Firing Squad”, il team aziendale dedicato ai licenziamenti, e “The Outsourcerer”, mago aziendale della riduzione di costi, la ricchezza narrativa è davvero tale.

La novella grafica se, da un lato, conferma il valore di questa forma di storytelling, dall’altro, ripropone la necessità diffusa di forme di “flexi-sicurezza” adeguate all’attuale scenario.

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Il Coinvolgimento del Lettore è un Gioco

L’articolo del New Scientist [segnalato da Fabio Cavallotti e Giuseppe Granieri] riporta alla ribalta del grande pubblico l’utilizzo dei videogiochi come elemento di innovazione nella narrazione giornalistica, nella trasmissione di notizie.

Il pezzo realizzato da Ian Bogost, autore del primo libro sul tema di recentissima pubblicazione, effettua un excursus su quelli che comunemente vengono definiti alternativamente editorial o news games, concentrandosi sulla validità dello strumento, del mezzo giornalistico per raccontare il come invece del chi puntando sulla loro valenza informativa.

Rispetto al tema generale del futuro delle notizie e dello sviluppo futuribile dei mezzi di comunicazione, mi pare che gli editorial games possano effettivamente contare su numerosi vantaggi, tra i quali in primis la possibilità di coinvolgere effettivamente la generazione dei nativi digitali.

Se certamente questo filone del più ampio comparto dei serious games può essere considerato una sorta di editoriale interattivo, una modalità per finalmente utilizzare in un unico contenitore le potenzialità offerte dal web 2.0, sono probabilmente anche altri gli aspetti che è opportuno considerare.

Di supporto, per allargare la visione per valutare le potenzialità dei videogiochi, anche, in ambito editoriale e comprendere quali siano tutte le possibili aree di beneficio, è l’immagine di sintesi sottostante realizzata da Strategic Synergy che illustra sia i fattori intrinseci che quelli estrinseci legati al gioco ed ai videogiochi.

I newsgames associano la trasmissione di notizie, di informazioni, ad un format che consente di coinvolgere l’utenza in un modo che è attualmente inibito dalle tecniche classiche sin ora utilizzate.

Il gioco soddisfa motivazioni sociali, coinvolge, crea un senso di comunità spingendo alla condivisione dei contenuti e aumenta la permanenza, il tempo sul sito del quotidiano on line.

Lontani dall’essere impenetrabili come sono spesso tutt’oggi i quotidiani, attraverso il gioco si possono disegnare esperienze “friendly user” accessibili a tutte le fasce d’età utilizzando il tipo adatto all’utenza ed all’informazione da trasmettere.

Sono modalità che hanno già trovato ampio impiego in altri settori per i quali l’efficacia è stata ampiamente dimostrata.

Nati come media da utilizzare “one shot” per avvenimenti di portata planetaria, attualmente presentano limitazioni legate a costi e tempi di sviluppo rispetto ai quali sono stati creati specifici progetti di ricerca che consentano di sorpassare questi ostacoli.

Sono modalità di comunicazione e di relazione alle quali anche il sottoscritto, in virtù delle sperimentazioni sin ora realizzate, sta lavorando convinto che il coinvolgimento del lettore, dell’utente non sia un gioco ma possa passare certamente per un gioco.

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I Lettori Ricordano Meglio un Articolo Scritto su Carta

La società francese Miratech, specializzata nelle ricerche sul comportamento degli internauti, ha pubblicato i risultati di un’indagine, appena conclusa, su come gli utilizzatori di un iPad assimilano le informazioni, lette da una versione elettronica di un quotidiano, in confronto a quelle presentate da un’edizione su carta.

E’ stato realizzato perciò uno studio di laboratorio, condotto con la tecnica dell’ eye-tracking ed è stata rilevata la velocità di lettura, l’attenzione e il ricordo per l’uso di un iPad, attraverso il quale era trasmessa la versione digitale delle notizie riportate dal giornale «20 Minutes», più simile a quella su carta.

All’esperimento hanno partecipato 50 volontari, che sono stati poi intervistati sulla qualità della lettura compiuta e sul ricordo che ne avevano. I partecipanti erano già abili nell’uso della tavoletta elettronica e sono stati liberi di scegliere se incominciare la lettura degli articoli che volevano dall’iPad o dalla carta.

Durante l’esperimento sono stati dotati di un «oculometro», un apparecchio in grado di seguire gli sguardi indirizzati alle diverse pagine del quotidiano e, nelle due versioni, hanno scelto alcuni articoli o altri, li hanno letti e  riferiti ai ricercatori.

In questo modo sono stati confrontati i diversi comportamenti ed effetti della lettura con i due media.

I volontari hanno letto più velocemente sull’iPad. Il tempo di fissazione dello sguardo è stato minore, la concentrazione inferiore. Su carta si à verificato il contrario.

Ma quando è stata controllata la memorizzazione, attraverso questionari sui contenuti degli articoli, le risposte sono risultate corrette nel 90% delle notizie raccolte dall’edizione su carta, contro il 70% di quelle tratte dall’iPad.

Secondo i ricercatori questa lettura più veloce soddisferebbe l’ansia di sapere, ma non favorirebbe l’approfondimento e la riflessione.

E’ un’interpretazione plausibile, da verificare, ma che, se da un lato, evidenzia ancora una volta la necessità di scrivere in modo diverso nell’informazione su Internet, per evitare il fenomeno ricorrente tra i lettori dei giornali tradizionali, che si fermano a metà di un articolo, leggono solo titolo e occhiello o si spingono ai sommari intermedi, dall’altro ripropone con prepotenza il tema del valore del digitale sia in chiave informativa che di comunicazione pubblicitaria.

Ritengo che il tema dell’attenzione debba assumere centralità nel dibattito sulle evoluzioni possibili dei media e del giornalismo.

[Via]

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