E’ apparentemente paradossale che in un periodo quale quello attuale, in cui gli spunti e le possibilità offerte al giornalismo non sono forse mai stati così numerosi, si fatichi a trovare delle soluzioni condivise e condivisibili sul futuro dei media ed in particolare, per quanto di mio specifico interesse, su quale sarà il destino della carta stampata. Emblematico di questa situazione di frenesia e nevrosi l’HuffPost di ieri che chiede ai suoi lettori di votare per determinare chi sia “The ultimate game changer in media”.
Mi sembra assolutamente condivisibile rilevare come la complessità del problema e la relativa soluzione risiedano fondamentalmente sui modelli organizzativi ed industriali e nei risvolti politici dell’editoria tradizionale come ricorda al termine di un’ interessantissimo articolo Alberto D’ Ottavi.
Una accelerazione all’innovazione, almeno in termini di facilitatore strumentale , potrebbe venire da Managing News, la cui ultima versione, aggiornata al 21 ottobre scorso, consente di creare con semplicità ed efficacia al tempo stesso aggregazioni e conversazioni. La Knight Foundation fornisce più di cinquanta esempi di come questa soluzione, scaricata da oltre mille utenti nei primi cinque giorni dal momento in cui è stata resa disponibile, possa essere utilizzata.
Anche nel nostro paese si smuovono le acque e nascono iniziative che sicuramente tracciano la linea dell’orizzonte. Tra tutte quelle neonate e nascenti, di particolare interesse, a mio avviso, quella promossa dal duo Granieri – Maistrello che nelle intenzioni va oltre la funzione di semplice aggregazione di contenuti rivolgendosi ad una fascia ampia di internauti con l’obiettivo di fornire loro servizio in termini di selezione e semplificazione. Iniziativa alla quale spero di poter fornire il mio contributo da giornalaio.
Vale la pena di ricordarsi, infine, come è stato sottolineato da Luca De Biase, che nel mondo dell’innovazione c’è solo un difetto peggiore che essere troppo in ritardo: essere troppo in anticipo.
“L’innovazione non è una linea retta. Oscilla, rimbalza, sbanda e traballa” – John Naisbitt