Archivi tag: nuovi prodotti

Nasce Newspeg: “il Pinterest delle Notizie”

Pinterest ha alcune utility per la condivisione di contenuti informativi, ma in realtà è più adatto per aggregare i preferiti e per la condivisione di foto, moda, design, ricette ed altri elementi.

Con una chiara ispirazione a Pinterest è stato lanciato in questi giorni Newspeg, piattaforma Web e mobile di social news che chiunque può utilizzare per raccogliere, curare e condividere le notizie con gli altri.

La sostanziale differenza rispetto ad altre piattaforme di content curation ed aggregazione è nel “fattore umano”, sono infatti gli individui, le persone che decideranno di utilizzare questa piattaforma a creare una collezione, una raccolta di ciò che gli appare interessante, contrariamente alle altre proposte che invece si basano fondamentalmente su algoritmi e/o aggregazione di contenuti da Twitter e Facebook, come il caso di Flipboard, Zite e Prismatic, per citare i più noti.

La condivisione avviene in maniera semplice, elementare, attraverso l’utilizzo di un “bottone” da inserire nel proprio browser. Su newspeg appare l’anteprima del contenuto che linka direttamente al contenuto originale; un elemento di correttezza nei confronti di chi produce i contenuti.

Naturalmente,   Newspeg  è integrato con  Twitter  e  Facebook , così le storie, le notizie raccolte possono essere ulteriormente amplificate.

Osservando l’home page di Newspeg è impossibile non rilevare una rappresentazione iconografica dell’informazione. Elemento che, se posso dirlo, mi conferma che con DataMediaHub siamo sulla strada giusta.

Newspeg

6 commenti

Archiviato in Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Pre-emption DataMediaHub

Come anticipavo qualche giorno fa il 2014 deve essere, e sarà, l’anno del fare, dello sperimentare. Meno “chiacchiere” e più azione come, a modo suo, invitava a fare Elvis Presley.

Nasce oggi DataMediaHub. L’idea di fondo è quella di creare un hub sui media italiani e sul giornalismo, aggregando dati sul tema e presentandoli con una forma grafica interattiva che abbia un impatto visivo e, soprattutto, che aiuti la comprensione dei fenomeni.

L’ambito di intervento sarà relativo esclusivamente alla realtà italiana, eventuali dati ed analisi su media, comunicazione e giornalismi dall’estero saranno inseriti esclusivamente come elemento di raffronto con la realtà nazionale nostrana. Verranno inseriti tutti i dati relativi ai diversi media, agli investimenti pubblicitari ed al mondo dell’informazione nel senso più ampio del termine.

Le diverse visualizzazioni, oltre alla precitata interattività, si distingueranno per essere elemento di sintesi e di comprensione dei fenomeni. Ogni visualizzazione sarà sempre corredata da una introduzione metodologica “tecnica” su scelta del tipo di visualizzazione e da un commento, un’interpretazione del significato del dato. A questi elementi, sempre con cadenza giornaliera, si aggiungerà una rappresentazione iconica di fatti attinenti ai temi trattati.

In questa fase in un’ottica “web 2.0” chiederemo alle persone, a voi tutti, come strutturare il sito e, soprattutto, quali informazioni e che tipologia di visualizzazioni possano essere di loro interesse. A tale scopo, oltre ai consueti canali social, sarà aperta all’interno del sito un’area community per raccogliere idee, adesioni e, perchè no, critiche.

Oggi abbiamo caricato una breve pre-emption, una dichiarazione di intenti, sul tipo di lavoro che intendiamo fare, ed un assaggio del format grafico che avremmo pensato di adottare.

Dalla prossima settimana continuerà il work in progress, speriamo con il contributo di tutti coloro che vorranno collavorare al progetto, con l’apertura progressiva delle varie aree di DataMediaHub.

Se avete voglia di iniziare a dire la vostra sul progetto potette farlo attraverso Twitter, Facebook e, se non vi basta lo spazio, anche per posta elettronica. Ben [ri]trovati.

Casa DataMediaHub

7 commenti

Archiviato in Passaggi & Paesaggi, Personal

Narrazioni Internazionali

Come certamente molti sapranno è in corso durante questo fine settimana Internazionale a Ferrara, weekend di incontri con giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo.

Quest’anno il festival ha scelto di raccontarsi in maniera diversa dalle precedenti edizioni. In particolare è stato aperto un Tumblr “Talking Picture Project” che narra gli incontri, i momenti della tre giorni con delle infografiche in stile “fumettoso”, comics. Narrazione davvero interessante che sintetizza con chiarezza ciascun evento.

LarteDiPredireTutto91

Una sperimentazione comunicativa che si trasforma anche in un istant magazine che viene stampato e distribuito in città, con l’edizione “Carta Bianca” dedicata al panel “Il futuro del giornalismo è tutto da scrivere” con Anthony De Rosa, da poco approdato  a «Circa», un giornale che si legge solo su smartphone, e Farhad Manjoo del «The Wall Street Journal», ed una seconda edizione: “L’Arte di Predire Tutto” per l’intervista del Direttore de «La Stampa» a Nate Silver.

Narrazioni internazionali da osservare con attenzione e replicare.

CartaBianca-0

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi

Un Innovativo Ecosistema per l’Informazione Digitale

E’ notizia di ieri che Flipboard ha raccolto altri 50 milioni di dollari per finanziare ulteriormente il suo sviluppo. Il nuovo finanziamento porta la valutazione della startup che fornisce il popolare servizio di “lettura sociale”, di aggregazione delle notizie, a ben 800 milioni di dollari, la metà della capitalizzazione di mercato del «The New York Times». Aspetto che fa riflettere su come la aggregazione di contenuti abbia attualmente per le persone, e per il mercato un valore superiore rispetto alla produzione di singole informazioni come dimostra la recente cessione a Jeff Bezos del «The Washington Post» per 250 milioni di dollari, poco più di un quarto del valore del più popolare degli aggregatori di notizie.

In questo quadro vede, finalmente, la luce Etalia, start-up fondata due anni fa dall’accelleratore d’impresa dell’Università della Svizzera Italiana, presentata in anteprima al Festival Internazionale del Giornalismo del 2012, che dopo un lungo periodo di raffinamento e beta test sarà lanciata il 7 Ottobre prossimo.

Anche se a prima vista Etalia potrebbe sembrare un altro aggregatore le differenze sono sostanziali sia in termini di logiche di aggregazione che di modello di business e, soprattutto, di revenue sharing

“Et alia”, “e altri” è una locuzione latina solitamente usata nelle citazioni, per indicare che oltre all’autore citato esistono anche altre fonti che trattano il medesimo argomento. Proprio quello che accade su Etalia, dove il punto di vista su una notizia non è mai unilaterale: su ciascun argomento il lettore può consultare una pluralità di fonti, confrontandole e contribuendo con un proprio contenuto, che potrà essere messo a disposizione degli altri utenti per arricchire il patrimonio di informazioni.

Etalia è una piattaforma per la diffusione di contenuti, che permette agli utenti di consultare e condividere notizie provenienti da molteplici fonti editoriali, aggiornate in tempo reale, costruire veri e propri giornali personalizzati e fondare nuove testate digitali. Il tutto incentivato da un innovativo modello di business.

Gli utenti di Etalia avranno a disposizione strumenti flessibili per la lettura e la produzione di news, in grado di ampliare le possibilità di accedere alle fonti di informazione con reciproci vantaggi per autori e lettori.

“I contenuti vengono importati sulle nostre macchine e sono indicizzati semanticamente, non ci limitiamo ad aggregarli”, ha spiegato Aldo Daghetta, CCO di Etalia e Country Manager di Etalia Italy, in una sua recente intervista sul «Corriere della Sera».

Per ogni articolo letto all’interno di Etalia, la piattaforma trattiene il 25 per cento della pubblicità mentre al sito consultato viene corrisposto il 75 per cento. A tutti, senza distinzione, dagli editori – che in molti casi hanno già sottoscritto accordi con la piattaforma – ai giornalisti freelance ed ai professionisti, ai blogger, Etalia offre un modello di business unico per monetizzare finalmente in misura adeguata il frutto della propria attività, introducendo un sistema di redistribuzione dei ricavi provenienti sia dalla vendita del contenuto sia dalla pubblicità associata, gestita da Adalia, una piattaforma prodotta internamente che venderà le inserzioni in base a un sistema d’asta in tempo reale.

I “journals” pubblicati su Etalia possono essere gestiti da una singola personaa opure, proprio come i giornali veri, da un gruppo di utenti, ciascuno con un suo ruolo e una sua prerogativa come avviene nelle redazioni.

Etalia è la nuova casa dell’informazione per andare oltre le singole fonti informative ed i tradizionali aggregatori di notizie, il primo information network su misura, totalmente personalizzato sulla base degli interessi dell’utente.

Etalia Locandina Presentazione

1 Commento

Archiviato in Comunicazione, Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Il Corriere della Sera Passaparola

E’ online da martedì, da ieri, “Passaparola”, la nuova piattaforma social del «Il Corriere della Sera».

La piattaforma è ancora in versione beta, non definitiva, ma si riescono già a capire diverse cose sia sulla struttura che sulle logiche che sottostanno alla sua creazione. Che l’iniziativa sia rilevante per la versione online del quotidiano milanese lo si capisce, banalmente, dal pop up che si apre con forte impatto visivo accedendo a Corriere.it.

Grazie a “Passaparola”, i lettori, le persone possono confrontarsi sulle notizie del giorno, della settimana, ed in prospettiva del mese, utilizzando diversi strumenti a disposizione sulla piattaforma. E’ possibile seguire argomenti specifici cliccando sui tag presenti in articoli e foto, ma anche seguire alcuni giornalisti del giornale di Via Solferino o altri lettori registrati. Si può esprimere il proprio “sentiment” sulle notizie attraverso una “reaction bar” con cinque stati d’animo, cinque umori che vanno da “indignato” a “soddisfatto”, interagire con gli altri lettori sia votando che rispondendo ai loro commenti, ed ovviamente condividere gli articoli sui diversi social network.

Passaparola Corriere

La sezione comune a tutti è quella di “Cosa dice il Paese” con i temi in evidenza quotidianamente, mentre esiste una sezione personale: “La mia pagina” dove sono raccolte le proprie preferenze sia per quanto riguarda gli articoli del giornale che giornalisti ed altri utenti, altre persone che si seguono.

Al piede della pagina una nuova barra interattiva sempre aggiornata accompagna durante la navigazione anche se non si è loggati o registrati e segnala qual è il passaparola del momento, qual è il sentimento più diffuso tra i lettori e quali gli argomenti più seguiti.

Se il tempo speso sul sito del giornale è, come ho avuto modo di sottolineare a più riprese , un indicatore importante del livello di coinvolgimento effettivo del lettore. Uno dei modi per aumentare la permanenza sul sito è quella di coinvolgere il lettore rispetto ad attività, ad interessi che facciano appunto sì che abbia voglia di passare una parte crescente del tempo speso online all’interno del sito web della testata invece che, come avviene in maniera crescente, all’interno dei diversi social network a cominciare da Facebook ovviamente che ormai è un ecosistema a parte, a se stante.

In tal senso l’iniziativa del giornale diretto da De Bortoli, al di là delle possibili migliorie ed evoluzioni, è certamente apprezzabile, di valore. Finalmente si iniziano a creare anche in Italia delle community NEL sito del giornale.

La mia pagina Corriere Passaparola

3 commenti

Archiviato in Comunicazione, Distribuzione Editoria, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

L’Edicola che non c’è e le Copie Digitali

A marzo 2102 fu annunciato in pompa magna il lancio di Edicola Italiana, piattaforma multi-editore per offrire online in un unico sito le diverse testate. Inizialmente la piattaforma avrebbe dovuto ospitare sia quotidiani che periodici di quattro editori passati poi a sei alla fine dell’anno scorso quando si tornò a parlare del progetto. Di fatto, ad oggi, non si hanno notizie del livello di avanzamento e se sono occorsi 9 mesi per giungere dalle dichiarazioni di intenti alla creazione del consorzio, e complessivamente sono passati 15 mesi, è facile immaginare che i tempi non siano brevi.

Personalmente, tra febbraio e marzo di quest’anno, ho provato a contattare alcuni dei membri del consiglio di amministrazione del consorzio Edicola Italiana per inserirne le prospettive nel mio libro “L’edicola del futuro, il futuro delle edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata” ma dopo un lungo tergiversare non ho avuto, ahimè, il piacere di ottenere risposte.

Nel frattempo, come noto, da gennaio di quest’anno ADS ha iniziato a pubblicare i dati delle copie digitali di quotidiani e periodici. Se per i periodici, escludendo gli inserti allegati ai principali quotidiani, i volumi di vendita sono marginali così non è per i giornali, o almeno per alcuni di essi.

I primi cinque quotidiani per vendite realizzano l’86% del totale mostrando una concentrazione di gran lunga superiore a quella della carta stampata. Da quando sono stati resi disponibili i dati le vendite di copie digitali sono passate da 188mila a 242mila con un incremento del 28.7%.

«Il Sole24Ore», primo quotidiano per numero di copie digitali vendute, ha registrato nei primi quattro mesi di quest’anno un incremento del 56% e ad aprile il peso di questo formato è del 26.8% sul totale delle copie vendute [edicole + abbonamenti].

Peso quasi doppio rispetto a «Il Corriere della Sera», che cresce del 34%, e di «la Repubblica», che invece cresce “solamente” del 6.7%. Anche se i valori assoluti sono inferiori rilevante la quota di copie digitali anche per «Il Fatto Quotidiano» con un peso del 16.7% sul totale delle copie vendute ed il “fenomeno” di «L’Unione Sarda» con oltre 7mila copie [+12.7% vs gennaio 2013] per un peso del 13.8% sul totale. Per tutti gli altri quotidiani le copie digitali restano assolutamente marginali.

Il grafico, realizzato da Human Highway,  con l’evoluzione delle vendite delle copie digitali nel primo quadrimestre di quest’anno, mostra a colpo d’occhio le dinamiche evolutive.

- Clicca per accedere alla versione interattiva -

– Clicca per accedere alla versione interattiva –

 

Lascia un commento

Archiviato in Distribuzione Editoria, Passaggi & Paesaggi, Vendite Editoria

Vietato ai Maggiori

Se pare davvero che complessivamente l’accettazione e l’interesse per i quotidiani online da parte dei più giovani sia davvero limitato, forse è anche perché i giornali generalisti dedicano poco spazio ai loro interessi ed utilizzano un linguaggio non consono a relazionarsi adeguatamente con questa fascia di pubblico.

Sembrerebbe essere questa la lezione che viene da “Recontado: Jormalismo da madidas das crias”, Raccontando: giornalismo a misura di bambino, sito web  d’informazione brasiliano fatto a misura per i ragazzini.

La testata, lanciata a fine marzo di quest’anno, adatta le storie principali sui principali argomenti, dall’economia allo sport passando per ambiente e spettacolo ed arte, in cartoni animati educativi per i bambini, comics e giochi.

Recontando

Secondo quanto racconta il suo fondatore l’iniziativa sta già mostrando segni di successo con i bambini, i genitori e gli educatori e nel primo mese si sono già avute circa 70mila visite al sito web della testata.

Il modello di business non si basa soltanto sulla pubblicità ma anche sulla creazione, e vendita, di materiale per le scuole e la realizzazione di workshop educativi. Oltre 16mila fans su Facebook ed un PTAT[*] del 13,5% al momento della redazione di questo articolo. Il canale YouTube della testata offre video non solo in portoghese ma anche in inglese e francese.

Un’iniziativa simile è prossima al lancio anche in Olanda, come riporta LSDI che spiega della nascita ormai prossima di ‘’Nieuws-Je’’ (‘’Notizie-I’’), un sito di informazione online, molto semplice come design, per bambini fra i 7 e i 12 anni. Sito con una interfaccia molto ‘’amichevole’’ che consente ai bambini di costruirsi dei loro avatar che li aiuteranno a scoprire le notizie.

La verticalizzazione, la specializzazione, per differenziarsi ed ottenere successo, ovviamente, non passa solo per i temi ma anche per il pubblico al quale si rivolge. Strano che nessuno ci abbia pensato prima.

[*] PTAT= People That are Talking About it – persone che ne parlano – la base minima di misurazione del coinvolgimento su Facebook.

Lascia un commento

Archiviato in Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Il BenEssere dei Periodici

La diffusione dei primi dati ADS sulle copie digitali dei periodici mostra come, ad eccezione dei due settimanali femminili di «la Repubblica» ed «Il Corriere della Sera» che però sono in abbinamento con i rispettivi quotidiani, le vendite di settimanali e mensili rispetto alla versione cartacea abbiano un’incidenza risibile.

E così c’è chi pensa che valga la pena di continuare a tentare la strada tradizionale affidandosi a carta ed edicole anche per nuove proposte editoriali.

E’ il caso di Periodici San Paolo che il 21 marzo prossimo venturo lancia «BenEssere» mensile che si rivolge prevalentemente a donne di età 35-55 anni, attente alla salute e al proprio stile di vita.

La rivista è suddivisa in cinque aree: Essere & benessere, con interviste su salute e prevenzione, servizi e incontri con personaggi famosi che raccontano il loro rapporto con il vivere sano. Cibo & benessere, dedicata al buon cibo, alla corretta alimentazione, agli stili di vita, al fitness e alla cura del corpo. Notes è la guida ai servizi e ai diritti: assistenza, fisco, consumi, aspetti legali e uno “sportello reclami” per le segnalazioni dei lettori; Noi & gli altri, tra psicologia e spiritualità, argomenti legati alle relazioni interpersonali e al rapporto con il divino. In ultimo, Tempo libero dedicato agli itinerari, alla scoperta dei percorsi dello spirito, gli appuntamenti culturali ed enogastronomici da non perdere.

Il primo numero di «BenEssere» sarà in vendita al prezzo di lancio di 1 euro mentre dal secondo numerò passerà a prezzo pieno a 2.90. Il progetto grafico del nuovo mensile è stato affidato a Luca Pitoni, vincitore di numerosi premi [Premio compasso d’oro ADI, SPD Award, D&AD Award,European Newspaper Award e molti altri riconoscimenti ancora] e art director dei Periodici San Paolo.

Il lancio della nuova testata è supportato da una campagna di comunicazione importante di questi tempi con un budget tra above e belowe the line di circa 1 milione di euro. La pianificazione della campagna si articolerà su Tv [Sipra e Publitalia], Radio Rai e commerciali e stampa quotidiana e periodica. La tiratura complessiva prevista per i primi tre numeri è di 510 mila copie e, per quanto a me noto, il primo numero ha già una copertura del 100% delle pagine pubblicitarie.

Il lancio del mensile salutistico rientra in un  più ampio piano di rilancio e sviluppo dei Periodici San Paolo che coinvolgerà tutto il portafoglio delle testate del gruppo sia con la rivisitazione “morbida” di «Famiglia Cristiana» che con altri nuovi prodotti con l’obiettivo di presidiare al meglio i segmenti di riferimento. In particolare i prossimi lanci riguarderanno l’area della religione con un nuovo settimanale e quella ragazzi con prodotti che andranno a presidiare le diverse fasce d’età.

Un percorso ambizioso che però, da quello che mi ha mostrato e raccontato in un nostro incontro ad inizio settimana Marco Basile, publisher dell’area famiglia e varia, che include appunto  «BenEssere», è stato concepito e sviluppato davvero con professionalità ed attenzione. Premessa indispensabile al successo che non si può che augurare all’iniziativa.

BenEssere SPaolo

1 Commento

Archiviato in Distribuzione Editoria, Nuovi Prodotti Editoriali, Vendite Editoria

Informazione Iconica

Siamo, da tempo, nella società della conoscenza, dell’informazione e della comunicazione iconica.

Deve essere da questa constatazione che è partito il designer parigino Sylvain Boyer per creare «Icon Times» aggregatore di notizie che seleziona articoli da The New York Times, The Guardian, Reuters, CNN ed altri e le tratta in forma grafica fornendo una rappresentazione iconografica del tema sul quale è centrata la notizia.

La home page si presenta come un insieme di icone con solo il titolo della notizia. Per ogni articolo viene pubblicato un estratto della notizia e fornito il link alla fonte originale per la lettura completa.

Icon Times

Ogni icona è originale ed è disegnata partendo dalla premessa di contribuire alla comprensione della notizia in modo semplice.

Secondo quanto dichiarato da Boyer “i principali siti di notizie offrono informazioni di difficile lettura. Ci sono troppe informazioni, troppi titoli … un overdose di informazioni che confonde i lettori.  […] I segni forniscono un’informazione chiara, semplice e universale”. E questo è proprio quello che ci siamo proposti di fare: “Icon Times è un sito che trasforma le notizie in informazione grafiche sotto forma di segnale.”

Alcune icone sono davvero ben realizzate, efficaci. Interessante evoluzione di quanto l’amico Massimo Gentile, “collega” di Boyer, realizza da tempo per quanto riguarda l’attualità italiana.

Sanità

Sempre in tema di design dell’informazione, il «The New York Times» ha pubblicato ieri il prototipo del nuovo sito che sarà completamente ridisegnato rispetto all’attuale.

Dalle informazioni disponibili il visual complessivamente è molto simile a quello di un’applicazione per tablet, offre un accesso più diretto alle sezioni del giornale di proprio interesse e promette una nuova esperienza di lettura con una maggior integrazione di immagini, video ed altri elementi multimediali interattivi. Anche l’impatto visivo della pubblicità dovrebbe ottenere un beneficio dal re design.

Dopo il recente lancio dell’app realizzata in html5, stante l’elevato numero di abbonati all’edizione online/digitale del quotidiano, il nuovo sito potrebbe rappresentare un’ulteriore mossa verso la scelta di bypassare l’Apple Store, e le sue esose commissioni, come già il caso del «The Financial Times».

All’iniziativa, che verrà sviluppata in base al feedback ottenuto da un selezionato gruppo di lettori, è stato dedicato un blog.

NYTimes 1st Look

1 Commento

Archiviato in Distribuzione Editoria, Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Editoria Specializzata

 L’amico Angelo Centini, scegliendo proprio la notte degli oscar, insieme a un team di 7 giovani critici cinematografici, ha lanciato CineRunner, Blog-Magazine monotematico su tutto quel che riguarda il cinema, con un forte orientamento al web, ai social media e al mobile.

Il nome fa un vago riferimento a Blade Runner, presente anche nel logo con la silhouette di Rick Deckard, ma anche all’idea di un magazine pronto a cogliere le nuove sfide dettate dai media in continuo cambiamento.

Visitando CineRunner il lettore può consultare recensioni, analisi comparate su autori, temi, schede di film classificate e avere l’orario della programmazione nei cinema delle principali città.

Grazie ad un innovativo punteggio di valutazione meta-cinematografico, il “CineRunner Index”, che si basa su un algoritmo testato su un campione di circa 2000 film e che raccoglie oltre 80 fonti del mercato cinematografico globale e italiano, classificando questi punteggi in base al successo di critica, misurato in premi alle principali rassegne e festival cinematografici, e al successo di pubblico, misurato con i risultati raggiunti al botteghino.

E’ questo, a mio avviso, senza nulla togliere al resto, l’aspetto più interessante dell’iniziativa editoriale. Il database utilizzato per testare l’algoritmo del CineRunner Index è quello diffuso da David McCandless di Information is Beautiful che in occasione degli Oscar 2012 aveva prodotto un set di visualizzazioni davvero straordinario sull’industria cinematografica statunitense la cui completezza di informazioni aveva indotto il celebre Datablog del «The Guardian» a parlarne come esempio virtuoso di raccolta e visualizzazione di informazioni. Dati che ancora si utilizzano poco nell’ambito dei modelli di business, mentre la rivendita di analisi oggettive potrebbe essere un ulteriore spunto, un ulteriore fonte di ricavo.

Un punteggio chiaro e condivisibile, con parametri obiettivi e non affidati ai gusti dei singoli critici o agli umori del pubblico, con il rispetto della critica cinematografica che viene posta al centro e con i richiami al pubblico con il quale costruire spazi aperti al dibattito tramite commenti al sito, che hanno un sistema fortemente orientato alla creazione di community e, come sempre più spesso avviene, può continuare , anche sui canali social Facebook, Twitter e YouTube.

cinerunner-logo

Il mondo dell’editoria specializzata dell’editoria dedicata al cinema è estremamente variegato e vede riviste storiche e ben posizionate, perché popolari, come Ciak e FilmTV alla quale si affiancano riviste specializzate nell’approfondimento e nell’analisi critica, quali Segnocinema, Cineforum, Filmcritica, Fata Morgana, Duellanti, Nocturno, distribuite in libreria. A questi si affiancano riviste solo online come Badtaste, Sentieri Selvaggi e Gli Spietati.

Chi ha la rivista cartacea pare spingere solo quella, come nel caso di Mondadori con Ciak. Le altre riviste citate, di alto livello qualitativo e culturale, hanno iniziato solo da poco ad affacciarsi nel mondo dei media e di internet. Nascono però nuovi modelli di business come per la testata Sentieri Selvaggi che propone i propri corsi con la Scuola di Cinema.

Un tempo l’opinione del critico era l’unico modo per valutare la qualità di un film prima di andare a visionarlo e molto spesso i punteggi del pubblico erano visti come superficiali e ancora oggi sono influenzati da un gusto di massa. Oggi questa concezione pare, se non del tutto superata, per lo meno modificata, poiché, ai tempi del web 2.0, le persone sono più inclini a fidarsi degli amici o dell’opinione di un gruppo di sconosciuti spettatori che lascia il proprio giudizio sui siti di raccolta recensioni da parte degli utenti.

Anche sotto questo profilo CineRunner lancia il suo messaggio per rompere questa divisione e con il già citato CineRunner Index valorizza sia il punteggio della critica che l’opinione degli spettatori.

Bella iniziativa con una buona dose di innovazione e spunti davvero interessanti nell’affollato mondo dell’editoria specializzata dedicata a cinema e dintorni. Buona fortuna.

007 - 50 anni dal primo film di James Bond

2 commenti

Archiviato in Distribuzione Editoria, Nuovi Prodotti Editoriali, Passaggi & Paesaggi, Vendite Editoria