Archivi del mese: aprile 2009

Complementare vs Alternativo

A causa della crisi in atto che sta colpendo, come noto, duramente il settore editoriale molte testate stanno chiudendo e molte altre stanno migrando realizzando la sola edizione on line.

Questo fenomeno per il momento è riferibile prevalentemente alle realtà editoriali al di fuori del nostro paese.

Se qualche editore anche a queste latitudini stesse accarezzando l’idea di riconvertire la propria testata solo on line, sarà interessato a sapere che l’esperienza del Seattle Post Intelligencer parrebbe sconsigliare il perseguimento di questa ipotesi.

Secondo quanto riportato, infatti, il sito web del quotidiano in questione dopo la chiusura dell’edizione cartacea a marzo avrebbe registrato un decremento del 23% di visitatori unici [rispetto al marzo 08] mentre, al contrario, il sito del quotidiano concorrente che mantiene l’edizione cartacea avrebbe visto crescere del 70% le visite al proprio.

La tentazione di ridurre redazioni ed abbattere i costi vivi [carta, distribuzione…..] in periodi di crisi è forte ma in questo modo si abbattono ulteriormente qualità e visibilità della pubblicazione decretandone ulteriormente il declino ed innescando una spirale viziosa al ribasso.

Parrebbe dunque che il giornale tradizionale [se ben realizzato evidentemente] sia complementare e rafforzi la versione on line e viceversa rendendo i due canali integrati anziché alternativi come molti sembrerebbero credere.

Certo la strada della convergenza è difficile e comporta, come tutti i processi innovativi, rischi ed errori ma sembra davvero l’unica perseguibile allo stato attuale.

lector-prensa-periodico

2 commenti

Archiviato in Comunicazione, Scenari Editoriali

Time to market e comunicazione

Circa 6 mesi fa ho ricevuto la richiesta da parte del distributore di aderire all’inserimento [per una volta] volontario all’interno del punto vendita di una – sedicente – pubblicazione editoriale. “Leggo Meglio News“, questo il nome, è in realtà un prodotto ottico a tutti gli effetti e la pubblicazione – fatta per avere la stessa aliquota iva degli altri prodotti editoriali – è solo un foglio insignificante.

Per testare a costo zero, essendo ancora una volta in conto deposito, il mercato locale ho deciso di aderire ed ho quindi ricevuto un espositore con 12 occhiali assortiti.

La rotazione del prodotto è stata interessante ma i rifornimenti da parte del distributore non sono proseguiti, così come nessun riscontro è stato fornito relativamente a due paia di occhiali rotti restituiti dei quali non ho mai avuto il piacere di sapere nulla, pur avendoli cambiati all’acquirente.

Ricevo ora la sottostante comunicazione integrata da una nota del distributore nella bolla di consegna che recita: “Visto il grande successo della prima uscita [si dice sempre così] l’editore ha prodotto una nuova serie di modelli. La distribuzione è stata fatta alle rivendite che ne avevano fatto richiesta“. Ed infatti il sottoscritto ha ricevuto un nuovo espositore di occhiali.

Peccato che nel frattempo, visto il lasso di tempo trascorso e verificata la consueta assenza di comunicazione, mi sia attrezzato ed abbia ora due espositori di modelli e marca diversa. L’espositore ricevuto – in conto deposito as usual – giace nel retrobottega in attesa di essere restituito.

La morale è evidente, l’azienda [una visita al sito web aziendale offre ulteriori “chiarimenti” sul modello] in questione ha testato questo nuovo canale – le edicole – per verificarne la resa ma ha poi lasciato passare troppo tempo e, soprattutto, non ha interloquito con il trade e quando, quindi, si è [ri]presentata sul mercato, gli spazi da lei stessa aperti erano già occupati.

Comunicazione e time to market non sono mai stati un optional, oggi, se possibile, lo sono ancor meno.

time-to-market

1 Commento

Archiviato in Comunicazione, Distribuzione Editoria, Nuovi Prodotti Editoriali, Scenari Editoriali, Vendite Editoria

Influence

L’ influenza viene esercitata a fini politici, sociali o commerciali – come noto -attraverso la comunicazione di cui i media [i mezzi appunto] sono il primo veicolo d’elezione tradizionalmente.

La capacità di influenzare “il maggior numero” di individui possibile tramite i mass media è una – se non La – ragion d’essere degli stessi.

Social media e disintermediazione hanno, con una rapidità senza precedenti nella storia recente dell’umanità, stravolto lo scenario tradizionale rivoluzionando il sistema dei media contribuendo all’attuale crisi e imponendo perciò una revisione critica dei mezzi e dei criteri di influenza.

Per questo motivo ho deciso di [ri]pubblicare la mappa sottostante realizzata circa un anno fa.

Cliccando sull’immagine potrete visualizzarla nelle dimensioni di vostro piacimento e stamparla. Se poi voleste collavorare ad un a migliore focalizzazione iscrivendovi a bubble.us potremo farlo.

A vous le balon:

Influence Map

Influence Map

Ulteriori spunti e appunti posso essere reperiti qui & qui.

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Scenari Editoriali

Analisi del discorso

Come noto il Presidente del Consiglio durante le celebrazioni per l’anniversario del 25 Aprile ha proposto di cambiare il nome della ricorrenza in festa della libertà.

Mi è sembrato interessante finalizzare una breve analisi del suo discorso integrale tenutosi a Onna grazie a questo banale ma efficace strumento.

Su 829 parole contenute nel discorso pronunciato è proprio la parola libertà quella più frequente essendo stata utilizzata ben 25 volte.

tag cloud discorso Berlusconi 25 aprile 2009

tag cloud discorso Berlusconi 25 aprile 2009

Diabolico!

2 commenti

Archiviato in Comunicazione, Personal

[Un]Fair Syndacation

Dopo i recenti atti di protezionismo da parte dell’ Associated Press ed i toni minacciosi di Thomson e Murdoch, assistiamo ora all’ennesimo segnale di evidente disperazione da parte dei mass media tradizionali.

Dal 21 aprile scorso è infatti attivo Fair Syndication Consortium. Nato per “assicurare il giusto compenso a chiunque crei contenuti di valore ed assicurare una parte dei proventi pubblicitari di cui si appropriano ingiustamente altri ” in partnership con Reuters ed altre agenzie di minor rilevanza si propone di tracciare gli abusi on line e richiedere una parte dei proventi ai network pubblicitari che riforniscono di banner i cosiddetti splog .

Al momento della redazione di questo articolo nella pagina in cui registrarsi si contavano 398.081 spazi web ed articoli registrati ed un totale di 6.407.853 di abusi non meglio specificati.

Si tratta evidentemente di schizofrenia derivante da attacchi di panico poiché è lo stesso Osborne, chairman di The Associated Press, a dichiarare in seguito: “We didn’t accept the fact that the monopoly was gone,“. “And even with the clouds upon us, the bubble continued to grow. And then all at once it burst.

comment is king

Non resta augurarsi che possa essere questa l’occasione per rifarsi alla massima: “La confusione sotto il cielo è totale; la situazione, dunque, è eccellente“.

Lascia un commento

Archiviato in Scenari Editoriali

Totò and Peppino are back

Spiace che alcune mie considerazioni vengano vissute in chiave negativa mentre l’intento è assolutamente costruttivo e non riferito all’organizzazione nella sua globalità e spiace ancor più, se possibile, dover tornare sull’argomento ma davvero non riesco ad esimermi dal farlo.

Riceviamo la comunicazione sottoriportata [in cui ho effettuato le opportune sottolineature per evidenziarvi i “punti salienti”] dal Sinagi Ferrara a firma del Segretario Provinciale e non possiamo che confermare la nostra preoccupazione relativamente alla forma e alla sostanza.

Errori di battitura si rincorrono alle più turpi sgrammaticature per culminare in concettualizzazioni da orrido.

Totò & Peppino are back, purtroppo non c’è niente da ridere.

sinagi-ferrara-underlined

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Scenari Editoriali

Shame on the media…….and advertising agencies

Normalmente cerco di concentrare gli spunti di riflessione e dibattito sulla realtà italiana sia perchè ritengo che allargare troppo l’orizzonte possa ingenerare potenzialmente confusione sia per la distanza che esiste tra le dinamiche nostrane e quelle d’oltreoceano.

Credo possa valere la pena di fare un eccezione per quanto riguarda i risultati rilasciati il 15 aprile scorso di una ricerca on line condotta da Harris Interactive relativamente al sentimento della popolazione statunitense sui responsabili dell attuale crisi.

Come si evidenzia nel commento all’estratto della ricerca alcuni soggetti sono spesso presi a pretesto durante i momenti di difficoltà per poter addossare la colpa a qualcuno ma nondimeno emergono dati d’interesse sul “sentiment” della popolazione.

Come emerge dalla tavola di sintesi sottoriportata due terzi della popolazione imputa una parte consistente di responsabilità dell’attuale crisi alle agenzie di comunicazione pubblicitaria e – tra tutti i media – è la stampa ad avere un livello di biasimo maggiore con circa il 60% degli intervistati che la ritiene corresponsabile della crisi poiché avrebbe indotto le persone ad acquistare beni e servizi superflui che non potevano permettersi.

harris-poll-responsibility-economic-crisis-table-percentages-april-2009

Emergono, a mio avviso, dunque con chiarezza due aspetti:

  • Il riconosciuto ruolo sociale dell’impresa ancor più vivo per quanto riguarda l’industria della comunicazione sia editoriale che pubblicitaria

  • L’importanza che questa industria riveste nella quotidianità ed il riconoscimento che ottiene dalla popolazione in tal senso.

Cercando di apportare positività al dibattito relativamente alle forti critiche [ed alle relative debacle] mosse ai media ed alle agenzie possiamo ritenere che una delle possibili chiavi di volta del comparto risieda proprio nella [ri]appropriazione del concetto di response-ability.

1 Commento

Archiviato in Comunicazione, Scenari Editoriali

Abbonamenti solari

Non passa giorno senza che riceva attraverso i diversi gruppi di giornalai presenti su facebook [relativamente ai quali parleremo a brevissimo] segnalazione di cartoline di abbonamento presenti nelle diverse riviste con sconti che arrivano sino al 60-70% rispetto al prezzo di copertina.

Queste politiche si fondano essenzialmente su due elementi:

  • La consuetudine – peculiare di questo canale – da parte degli editori ad avere atteggiamenti e comportamenti vessatori nei confronti del trade.

  • La convinzione che l’abbonamento consolidi il rapporto con il lettore e consenta di sorpassare il problema delle tanto vituperate rese.

E’ dunque una piacevole sorpresa verificare come non tutti gli editori siano allineati su questa ipotesi.

E’ il caso de “Il Sole24Ore” che ha appena [ri]lanciato l’iniziativa dell’abbonamento in edicola.

A supporto è stato inviato un kit di materiali composto da un folderino di presentazione dell’operazione dedicato all’edicolante [vd. immagine sottostante], una dotazione adeguata di leaflets – su quali apporre il timbro/ragione sociale dell’edicola – e dei sempre utili e graditi shopper.

I materiali realizzati sono utili e di buona fattura e le argomentazioni apportate sono chiare e convincenti.

Finalmente un’operazione di marketing degna di questo nome senza contrapposizioni o vessazioni.

sole24ore-kit-abbonamento-in-edicola

Unica “sbavatura” l’inserimento nel quotidiano del lunedì successivo al ricevimento dei materiali – 20.04.09 – di un handout con scritto: “Edicola o Posta? Abbonati subito con il 30% di sconto“. Speriamo sia solo una carenza di coerenza e non il segnale di scarsa convinzione in una partnership effettiva con i punti vendita.

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Vendite Editoria

Effetti collaterali

Come avevamo accennato poco tempo addietro “i collaterali” negli ultimi due anni hanno visto quasi dimezzare le proprie vendite con effetti significativi sui bilanci degli editori. Adesso abbiamo i dati precisi a [s]conforto di quanto riportato.

Il crollo delle vendite di collaterali

Ricavi da collaterali diversi dai libri

%

Ricavi da collaterali libri

%

Ricavi da collaterali totale

%

2005 171640

275175

447355

2006 222158

29,4

233191

-15,4

455349

1,8

2007 189438

-14,7

159717

-31,5

349155

-23,3

2008 134268

-29,1

64858

-59,4

199127

-42,9

  • Dati x 000. Fonte: elaborazione FIEG su dati forniti da 44 quotidiani

* 2008 Stima

Molti concetti che appaiono conosciuti e ridondanti – quali ad esempio quelli ripresi in sintesi di recente in altro contesto – sono poi nella pratica quotidiana disattesi e perciò apparentemente sconosciuti. E’ il caso ora, in riferimento all’argomento di oggi, delle teorie legate al ciclo di vita dei prodotti. Sviluppo, Maturità e Declino o Rivitalizzazione. Idee banali, decisamente poco 2.0 ed “up to date” ma troppo spesso completamente disattese ed inapplicate.

Una strada può essere lunga o corta ma se non fai il primo passo sarà sicuramente lunghissima” – Proverbio Giapponese –

1 Commento

Archiviato in Scenari Editoriali, Vendite Editoria

Paid content

Italia Oggi, quotidiano economico, giuridico e politico”, oltre ad aver apposto la dicitura riproduzione riservata al termine dei propri articoli – che spesso si rivelano come lanci degli uffici stampa – ha scelto, altrettanto, da tempo di far pagare i contenuti on line.

Quel che sorprende è che vengano resi disponibili a pagamento contenuti che altrove non lo sono.

Poiché il valore aggiunto non sta, eventualmente, nemmeno nella traduzione che è anch’essa disponibile gratuitamente si fatica davvero a comprendere sulla base di quale ipotesi di lavoro si fondino le proposte d’acquisto.

Ogni editore è evidentemente libero di scegliere la propria strategia ed altrettanto di raccoglierne, o meno, i frutti.

newspapers-reel

Lascia un commento

Archiviato in Scenari Editoriali, Vendite Editoria