Archivi categoria: Comunicazione

Nuova Casa

Come spiegato nell’articolo di ieri, questo spazio non sarà più aggiornato. Le pubblicazioni proseguono con la consueta regolarità all’interno di DataMediaHub.

Vi aspetto, vi aspettiamo a braccia aperte. Grazie per l’attenzione.

Come in

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Personal

Il Social Care “De Noantri”

Dopo il social media marketing, il content marketing ed il marketing editoriale ”de noantri”, definizione romanesca nella quale ho pensato abbia un senso far ricadere “il peggio di” per una volta al mese,  è oggi la volta del social care, la cura del cliente attraverso social media e social network.

Una nota compagnia telefonica, che evidentemente utilizza un software per il social crm dotato di un risponditore automatico per i messaggi sulla propria pagina Facebook, incorre in un errore davvero grossolano. Come mostra lo screenshot sotto riportato, ad un messaggio che non aveva nulla a che fare con i propri servizi viene risposto: “abbiamo preso in carico la tua segnalazione”, segno di un problema non trascurabile, di una gestione che non è social care.

Social Fail Masked

Sull’automazione nella gestione dei social è da leggere l’articolo pubblicato ieri relativamente all’inserimento di tre nuovi social media editor al «The New York Times» e, appunto, il valore del contributo umano, anche, in questo ambito, in quest’area della comunicazione d’impresa.

Io, nel mio piccolo, ieri ho provato a farlo. A dialogare con le persone e dar ascolto e risposta alle loro istanze.

Se volete farvi un’idea di quante disattenzioni ed errori vi siano nella gestione della relazione attraverso social media e social network, su Facebook esiste una pagina chiamata, appunto, social media epic fails che quotidianamente raccoglie alcuni casi.

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi

InnovAzioni e SperimentAzioni

Una cosa è certa, il 2014 sembra essere davvero l’anno del fare, dello sperimentare.

Dopo l’annuncio del lancio di DataMediaHub, a cui stiamo lavorando per implementare il sito che tra una settimana dovremmo riuscire già ad aggiornare quotidianamente, sempre da ieri sono “temporary manager” per «La Stampa» in qualità di social media editor.

Le ragioni ed il senso sono spiegate dal direttore del quotidiano piemontese nell’articolo pubblicato sul sito web del giornale: “Social  Media, da oggi a La Stampa porte aperte agli innovatori della  Rete”, in cui Mario Calabresi, appunto, spiega come a suo avviso “questa è l’occasione giusta per passare dalle parole ai fatti: lasciare che il giornalismo tradizionale si contamini con le migliori esperienze della rete”. Difficile non condividerne la prospettiva al di là del mio coinvolgimento personale.

Al di là delle motivazioni espresse dal direttore del giornale torinese, quale sia una parte dell’innovazione nella scelta effettuata lo spiegano, da due prospettive complementari, che si integrano tra loro, Carlo Felice Dalla Pasqua e «Il Ducato», giornale online dell’Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino, che in entrambi i casi pongono l’accento sul fatto che sia un non giornalista [il sottoscritto] a ricoprire questa posizione per una testata.

Quando circa 7 anni fa ho iniziato a conoscere da vicino il settore editoriale e sono rimasto letteralmente esterrefatto nel constatare come sia caratterizzato, in buona parte ancor oggi, da logiche organizzative e gestionali che in altri settori/mercati sono state abbandonate almeno dalla metà degli anni ’90.

Ritengo che una contaminazione, un contributo di persone che, forti di esperienze in altri mercati, portino una ventata di novità, “occhi nuovi” con cui approcciare problemi vecchi, expertise che adattato si puo’ tranquillamente applicare,  sia uno degli elementi essenziali per scardinare, in senso positivo, il sistema, ancora una volta al di là del mio caso personale.

Ringrazio Mario Calabresi, Marco Bardazzi e, ovviamente, Anna Masera, per la fiducia accordatami. Farò di tutto per apportare il mio contributo positivo alla scelta fatta da  «La Stampa».  Lasciatemi questa prima settimana di rodaggio e poi iniziate a giudicare. Lo spazio dei commenti e il mio account Twitter sono a disposizione per raccogliere idee, spunti e, se del caso, critiche.

branded hashtags

4 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Personal

Condivisione Sociale dei Contenuti nel Mondo

Sono stati pubblicati i dati delle condivisioni sociali di contenuti nel mondo nel terzo trimestre del 2013, con il dettaglio per ciascun social media e social network, per settore e per i diversi continenti.

Se complessivamente è Facebook a dominare la scena, emeregono fondamentalmente due aspetti. Da un lato il peso consistente di Pinterest e dall’altro la rilevanza di Twitter in termini di condivisioni.

Per quanto riguarda l’e-commerce è addirittura proprio Pinterest a dominare la scena sorpassando sia Facebook che Twitter. Nel segmento media-publishing invece la situazione è molto simile a quella generale complessiva con il 40% delle condivisioni che avvengono attraverso Facebook, seguite dal 30% di Twitter e dal 20% di Pinterest. In tutti gli altri segmenti identificati prevale in maniera decisamente maggiore il peso di Facebook.

Il “fenomeno Pinterest” sembra però quasi esclusivamente statunitense, in Europa infatti è pressochè assente con però Facebook e Twitter che si contendono la leadership delle condivisioni rispettivamente al 47% e 45%. Google+ non pervenuto, as usual.

Il peso di Twitter, relazionato al numero di utenti attivi, di gran lunga inferiore a quello di Facebook come noto, suggerisce che a fronte di una numerosità inferiore vi sia però una frequenza di condivisione di gran lunga superiore. Su Twitter insomma vi sarebbero meno utenti, meno persone, ma decisamente più attive.

Gigya_Sharing_Infographic_Q3_2013-1

3 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi

Penetrazione e Utilizzo di Digital, Social & Mobile nel Mondo

We Are Social, agenzia di comunicazione con sedi in diverse nazioni nel mondo, recentemente acquisita da un importante gruppo di pubbliche relazioni cinese, ha pubblicato un report davvero molto ampio e dettagliato sulla penetrazione e l’utilizzo della Rete, dei social e Internet in mobilità.

Il rapporto prende in considerazione 24 nazioni nel Mondo, Italia compresa. La fonte dei dati riportati sono: United States Census Bureau, InternetWorldStats.com e the China Internet Network Information Centre, dati forniti da Facebook, Google+, Qzone, Sina Weibo, Tencent Weibo Twitter, e VKontakte, dati estrapolati dal GlobalWebIndex Wave 11 [3° trimestre 2013] ed una serie di altre fonti che vengono dettagliate alla pagina, alla slide 180 della presentazione.

Italy Generale

Il rapporto fornisce un panorama davvero completo ed esaustivo sia in termini di scenario complessivo che di dettaglio di ciascuna delle nazioni prese in considerazione. Per quanto riguarda la penetrazione e l’utilizzo di Internet e dei social i valori, quali quelli sopra riportati, sono riferiti agli utenti unici mensili che, come noto, hanno valori superiori a quelli nel giorno medio.

In specifico riferimento all’Italia emerge un utilizzo, una fruizione della Rete di quasi cinque ore al giorno da PC e di due ore in mobilità. Di queste due ore e mezza vengono trascorso su social media e social network che, a loro volta, vengono utilizzati attraverso applicazioni per mobile [smartphone e tablet] nel 47% dei casi.

Nell’utilizzo di social media e social network emerge non solo il noto predominio di Facebook ma anche come il social network in questione abbia il miglior rapporto tra utenti iscritti ed utilizzo effettivo. Il minor tasso di uso spetta a Google+ che, come mostra il grafico di sintesi dei risultati sotto riportato, viene usato dal 30% degli iscritti.

Social Media Usage Italia

Anche se la base di utenti di Twitter è quasi doppia rispetto a Linkedin il tasso di utilizzo è pressochè identico assestandosi per entrambi al 37% di utenti effettivamente attivi. È invece di quasi il 50% il tasso di utilizzo effettivo di Instagram, con relativamente pochi utenti che però lo usano con buona frequenza mediamente.

Il dati assemblati da We Are Social sono un buon esempio di content curation. Da conservare per consultazione alla bisogna.

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

L’Informazione non Crea Engagement, in Italia

Outbrain, la piattaforma di content discovery che permette a brand, editori e agenzie di incrementare l’engagement della propria audience, ha analizzato i dati sulla base di tutti i link a pagamento all’interno del proprio network, di circa 10mila testate giornalistiche a livello internazionale, Italia inclusa, tra metà gennaio e metà aprile 2013.

Dai dati pubblicati, in un “guest post” su «The Wall» di Sarah Gavin, Direttore Marketing di Outbrain Europa, emergono due aspetti d’interesse.

In primis si evidenzia come a livello internazionale vi siano variazioni significative a livello di orario in termini di picco di consumo di informazioni, di contenuti in Rete. Se siete un’azienda che opera a livello internazionale, un associazione di categoria e/o una fiera che guarda al di là dei confini nazionali l’informazione non è da trascurare.

Orari di Picco di Consumo di Contenuti

Di ancora maggior interesse è la classificazione dei dati per nazione e tipologia di contenuto, argomento.

Per quanto riguarda le notizie, l’informazione, si tratta della categoria che crea maggior engagement, misurato in termini di bounce rate medio, in  8 nazioni delle 10 analizzate. Non è così per l’Italia che invece si colloca all’ultimo posto per engagement, così come definito, per quanto riguarda le notizie.

Se “content is king e distribution is queen” sapere quali sono i contenuti che maggior interesse generano presso il pubblico potenziale di riferimento è un’informazione preziosa nell’era del brand journalism in cui le aziende, i brand diventano media.

Nel caso dell’Italia pare che non sia l’informazione. Come sempre accade, ci sarà un perchè.

Engagement per Categoria

8 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

La Svendita dei [Social] Click

Tra gli addetti ai lavori è nota la questione della vendita di followers, ovetti senza identità creati ad hoc per gonfiare l’ego di qualche responsabile marketing dalle vedute offuscate e/o di qualche sedicente agenzia di comunicazione che propone risultati garantiti ad allocchi dell’ultima ora.

L’ultima frontiera adesso diventa la vendita di social click, di tweet e like promozionali per spingere un determinato prodotto o marchio aziendale, e c’è chi parla già di “big business”, di grandi affari che ruoterebbero intorno a questa squallida compravendita.

Esiste una piattaforma di un’azienda turca, adMingle, attiva però anche in Italia che propone questo tipo di servizio e che secondo quanto dichiarato sul proprio sito web annovera marchi ed aziende “di tutto rispetto”. Il video sottostante riassume il funzionamento della proposta.

Non si tratta, ahimè, dell’unica realtà di questo tipo. Esiste infatti un’altra piattaforma spagnola, Twync, che però ancora una volta opera a livello internazionale, che propone il medesimo tipo di servizio.

In entrambi i casi la proposta per utonti [no, non è un refuso] contempla sia Twitter che Facebook e sembra che esistano servizi simili anche per Linkedin e YouTube. Ovviamente, da quanto si legge, vi è assoluta mancanza di trasparenza ed i propri followers o amici non sanno che si tratti di operazioni commerciali e pare che vi sia abbondanza di proposte di questo genere.

Inutile dire, al di là di ogni altra possibile considerazione, che la reputazione aziendale, quando prima o poi emergessero questo tipo di pratiche scorrette, sarebbe fortemente danneggiata. In caso di dubbi leggete “Don’t Buy Your Programmatic Audience, Build It”.

flat_.socialplan1

9 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi

2013 In Breve

I 5 articoli più letti nel 2013 di questa TAZ [*] sono stati, in ordine decrescente di numero di visualizzazioni:

  1. Houston Abbiamo un Problema: Articolo del 14 marzo 2013 su come il mobile sia un’ulteriore minaccia più che un’opportunità per i già precari conti dell’industria dell’informazione [2.973 visualizzazioni].
  2. Wired Diventa Digital First: Articolo del 07 novembre 2013 “leak” della lettera del direttore di «Wired» alla redazione che anticipava  i cambiamenti della rivista [2.864 visualizzazioni].
  3. Le 5 W del Giornalismo nel 2012: Articolo del 23 Agosto 2012 su le evoluzioni dell’ecosistema dell’informazione che richiedono un’interpretazione in chiave di coinvolgimento del lettore da parte dei giornalisti e dei giornali [2.815 visualizzazioni].
  4. About: Il mio profilo personale, e dintorni [2.475 visualizzazioni]
  5. I 24 Social con il Maggior Numero di Utenti Attivi: Articolo del 01 dicembre 2013 di censimento ed analisi di social media e social network nel mondo [1.674 visualizzazioni].

I 5 principali referrers sono stati,  in ordine decrescente di numero di visualizzazioni:

  1. Motori di Ricerca: 46.444 visualizzazioni
  2. Facebook: 24.732 visualizzazioni
  3. Twitter: 14.660 visualizzazioni
  4. Linkedin: 1.173 visualizzazioni
  5. Google+: 996 visualizzazioni

Le 5 nazioni di provenienza con il maggior numero di visualizzazioni, in ordine decrescente, sono state:

  1. Italia: 152.481 visualizzazioni
  2. USA: 3.792 visualizzazioni
  3. UK: 1.443 visualizzazioni
  4. Francia: 1.070 visualizzazioni
  5. Svizzera: 1.027 visualizzazioni

Vi ringrazio davvero di cuore poiché anche nel 2013 il mantenimento, la cura di questa modesta TAZ [*] mi ha consentito di apprendere davvero molto.

Scriveva Ernest Hemingway che “tutti, uomini e animali, ogni anno che passa acquistano un anno, ma alcuni ne acquistano uno in più in conoscenza”, per me è stato davvero così, spero possiate dire altrettanto. AUGURI!

cogito

[*]TAZ: Temporary Autonomous Zone. Una definizione e gli approfondimenti/spiegazione di perchè questo spazio sia una TAZ e NON un blog.

Lascia un commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi

I Numeri di Facebook in Europa

Non è esattamente un regalo di Natale quello che Facebook ha fatto alle aziende circa una quindicina di giorni fa abbattendo notevolmente la visibilità organica delle fan page, anche se non era difficile immaginare che prima o poi sarebbe avvenuta una forzatura a pagare per avere visibilità soprattutto se, come avviene ancora oggi nella maggior parte dei casi, l’approccio delle imprese è prevalentemente broadcast.

-  clicca per ingrandire -

– clicca per ingrandire –

Sempre Facebook ha creato una pubblicazione, da cui è tratta anche l’immagine sopra riportata, da inviare a partner selezionati e clienti top: “The Annual” in cui presenta i dati relativi alle principali nazioni europee, Italia inclusa ovviamente, e le principali case histories di successo per diversi settori, categorie merceologiche.

TechCrunch è venuto in possesso delle pubblicazione, i cui dati sono riferiti al giugno 2013, e l’ha resa disponibile.

Dai dati pubblicati, in Italia ci sono 17 milioni di utenti attivi nel giorno medio e 23 milioni di utenti attivi nel mese [pari al 71% del totali degli italiani che mensilmente si collegano ad Internet], di questi 10 milioni si collegano nel giorno medio utilizzando Internet in mobilità, cifra che cresce a 16 milioni nel mese. L’infografica sottostante sintetizza i valori di tutte le nazioni prese in considerazione.

- clicca per ingrandire -

– clicca per ingrandire –

-clicca per ingrandire -

-clicca per ingrandire –

Oltre ai dati sulla penetrazione vengono resi disponibili anche i dati di Instagram, senza però il dettaglio per singola nazione, e quelli stimati da Deloitte sull’impatto economico di Facebook nelle medesime nazioni.  Secondo quanto pubblicato grazie a Facebook sarebbero stati creati quasi 34mila posti di lavoro nel nostro Paese e generato nel complesso un giro d’affari di 2.5 miliardi di euro.

- clicca per ingrandire -

– clicca per ingrandire –

A margine, se in questi giorni avete un po’ più di tempo, si consiglia la lettura di “Facebook News Feed Changes & What They Mean for Businesses”, sintesi basica ma efficace dei cambiamenti e di come porvi rimedio non solo pagando, “Il medico pietoso”, articolo le cui conclusioni sono da stampare ed appendere per evitare di dimenticarsene come spesso avviene nella pratica quotidiana, ed infine la presentazione di Vadim Lavrusik, Facebook journalism programme manager, con suggerimenti per i giornalisti [ma anche per altri, eh!] su come utilizzare Facebook per raccogliere informazioni, condividere contenuti ed ingaggiare le persone.

2 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi

ConversAzioni & SpiegAzioni

L’articolo di sintesi e commento ai risultati presentati da Human Highway, relativi a quelle che sono state le notizie e le fonti d’informazione più condivise su social media e social network nel nostro Paese, ha provocato alcune perplessità sia nei commenti all’articolo stesso che in alcuni messaggi diretti che mi sono stati inviati con richiesta di spiegazioni.

Mi sono interfacciato con Giacomo Fusina, titolare della società di ricerche, al riguardo, che dimostrando grande correttezza ha integrato la presentazione originaria dei risultati con la nota metodologica sulla misurazione e l’interpretazione dei risultati.

UAC Meter Discrepanze

Per i dettagli si riporta alla precitata presentazione che viene sotto riportata per facilità di lettura. Fondamentalmente se un articolo, anche molto popolare, scompare dall’homepage, UAC, il tool di rilevazione, non lo seguirà più e non aggiornerà più da quel momento in poi i dati di condivisione ad esso riferiti. Ecco da dove nascono le discrepanze tra i dati riportati e i risultati visibili dai counter dei bottoni social.

ConversAzione e SpiegAzioni.

1 Commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi