Archivi tag: audiweb

Tempo Quotidiano

Ulteriori elaborazioni ed approfondimenti su la relazione tra lettori e quotidiani online, sulla profondità di lettura ed il coinvolgimento delle persone.

Per farlo, in collaborazione con gli amici di Dataninja, partendo dalla mia elaborazione dei dati Audiweb dell’ottobre 2013, abbiamo messo in relazione il numero di pagine viste per il numero di utenti unici. Abbiamo anche voluto analizzare il rapporto tra media pagine viste per sito e tempo di permanenza.

La domanda di fondo che ci si pone è: i lettori sono “mordi e fuggi”, arrivano sui siti più o meno casualmente e leggono una o due notizie, oppure effettuano una navigazione e leggono più contenuti?

Il primo grafico, realizzato dividendo il numero di pagine viste per il numero di utenti unici, mostra mediamente quante pagine visitano gli utenti, i visitatori di ciascun sito per ogni testata [In azzurro gli “All digital”, in arancione i “main stream” ibridi/crossmediali].

Corriere.it risulta al top della classifica, Linkiesta invece è l’ultimo giornale. Complessivamente le testate all digital sono quelle che hanno un minor numero di pagine viste per persona rispetto alle testate tradizionali. In assenza di dati più approfonditi è sinceramente difficile dire se si tratti di una maggior profondità di lettura, della lettura di più articoli sulla stessa testata o se il dato sia il risultato di “trucchetti” quali fotogalley e refresh della pagina.

Pagine Viste_Utenti Unici

Il secondo grafico invece, realizzato dividendo il numero di pagine viste per il tempo medio complessivo per utente, prova a verificare quanto tempo un lettore dedichi ad ogni pagina, alla lettura di un articolo, si presume.

In questo caso l’orizzonte si ribalta completamente ed è proprio Linkiesta la testata  con la maggior permanenza per pagina. Ovviamente la distribuzione dei valori non è omogenea – è certamente  verosimile ipotizzare che alcuni utenti leggono molto e altri molto poco, un po’ come sempre accade nella “statistica del mezzo pollo” – però parrebbe che l’orizzonte si rovesci.

Una cosa è certa, credo davvero, il tempo dedicato alla lettura di un articolo è davvero scarso e, pur considerando che mediamente i testi online tendono ad essere più brevi, più coincisi, rispetto a quelli del cartaceo, evidenziano come sia estremamente probabile che non vi sia approfondimento e coinvolgimento.

Si tratta di temi da approfondire ulteriormente, da raffinare come analisi, poiché è sempre più su tempo spesso ed attenzione del lettore che si giocherà il futuro dei giornali, la loro sostenibilità economica. Su questo non ho dubbi.

Tempo Quotidiani

2 commenti

Archiviato in Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

I Settimanali Online Italiani

Dopo l’analisi su quotidiani [+] e mensili dei giorni scorsi mi è sembrato naturale “chiudere il cerchio” ed effettuare la medesima desk research anche per i primi 10 settimanali, con una versione cartacea, per numero di utenti unici nel giorno medio secondo la rilevazione dell’ ottobre 2013 di Audiweb. Utilizzando un tool, uno strumento, ad hoc sono stati analizzati i principali driver di traffico relativi a ciascuno dei periodici presi in considerazione.

Se si considera che l’ultimo dei primi 10, «Gioia», secondo Audiweb ha poco più di 2mila utenti unici nel giorno medio e che uno dei settimanali più letti nel nostro Paese, «Sorrisi e Canzoni TV», resta sotto i 10mila, ci si rende immediatamente conto di quale che sia lo stato generale della versione online dei settimanali in Italia.

Il maggior numero di utenti unici è quello di «Donna Moderna» i cui numeri necessitano però di una taratura di oltre un terzo poichè sotto il brand della testata vengono aggregati 135mila di 3B Meteo e circa 16mila di Bambini. eu. Ciononostante la corazzata di Mondadori raggiunge 209mila utenti unici nel giorno medio, un risultato che quantitativamente è di tutto rispetto.

Seguono a circa la metà «D-la Repubblica», inserto femminile del sabato del quotidiano, a 119mila utenti unici e «Vanity Fair» con 109mila. I due settimanali di attualità «Panorama» ed «Espresso», restano entrambi abbondantemente sotto la soglia dei 100mila utenti unici nel giorno medio. Per «Panorama», seppure i referrals abbiano un peso marginale, vale la pena di segnalare che il primo per traffico generato è traffic.outbrain.com, uno di quei siti che “vendono traffico”.

Sia per «D-la Repubblica» ed «Espresso» i referals hanno un peso rilevante sul totale degli accessi al sito con ovviamente il sito del quotidiano ad essere il driver di traffico prevalente. Lo stesso avviene per «Io Donna», inserto femminile del sabato de «Il Corriere della Sera» che è la testata per la quale i referrals pesano più di tutti i periodici analizzati, oltre il 50% del traffico al sito web, e per il quale è assolutamente il sito del quotidiano ad essere il driver di traffico prevalente.

Vedendo i dati di «Grazia» ascoltare le dichiarazioni della sua direttrice, che ha aperto il proprio  profilo Twitter a gennaio 2011 e da allora pare non riesca a trovare il tempo neppure per un tweet, fa sorridere, diciamo.

La testata, che in termini di incidenza, ottiene maggior beneficio come volumi di visitatori al proprio sito web da social network e social media, è «Internazionale» che con il 50.33% del totale sbaraglia tutti gli altri. Se si considera però che, al momento della redazione di questo articolo, la testata in questione ha 413mila fans su Facebook [PTAT 14.4%] e 360mila followers su Twitter, che il 50% di 27mila visitatori arrivi dai social è sotto questo profilo un risultato assolutamente modesto.

E’ in fondo questa l’evidenza principale che emerge dall’analisi di quotidiani e periodici effettuata dal 22 novembre ad oggi. I social, se si escludono rare eccezioni quale, una per tutte, «Fanpage» non generano volumi di traffico significativi, e dunque ricavi, è sempre la search a dominare come driver.

Come dicevo, dunque non sono queste le metriche da tenere in considerazione ed analizzare per valutare l’efficacia della propria presenza sui social. E’ il dialogo, l’ascolto e le possibilità di stabilire una relazione privilegiata che consenta di offrire un prodotto sempre più mirato agli interessi prevalenti del proprio pubblico di riferimento il valore aggiunto che la presenza sui social offre.

Credo sia necessario segmentare per cluster, attraverso gli appositi strumenti di social network analysis, le persone [fans e followers] per analizzare quali siano più attivi, che tipologia di argomenti prediligano, se siano, o meno, maggiori lettori per quantità di articoli e per profondità di lettura, per tempo speso sul sito, e molto altro ancora.

Buon lavoro.

Settimanali Online

Bonus track: “Viral content is going to be a terrible business model” sul traffico da Facebook [e dintorni] da leggere, due volete.

1 Commento

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

I Perimetri dell’Informazione Italiana

Sono stati pubblicati ieri i dati Audiweb per il mese di ottobre 2013. Ho fatto alcune elaborazioni per quanto riguarda i quotidiani online.

Le principali testate, quelle che hanno un numero di utenti unici superiore a 100mila persone nel giorno medio sono 12, tutte le altre raggiungono un pubblico inferiore.

La tavola di sintesi sottostante mostra il dettaglio di ciascuna testata [si faccia attenzione alle note a fondo dell’articolo nella lettura dei dati]. Nel complesso queste testate raggiungono quotidianamente  poco meno di cinque milioni e mezzo di persone. Un numero che al netto delle duplicazioni, di coloro che leggono più di un giornale online è certamente inferiore anche se è difficile dire di quanto in assenza di dati.

Quotidiani Ottobre 2013

Le testate all digital, quelle che non hanno una corrispondente versione cartacea, rilevate da Audiweb sono 12, la loro audience complessiva, nel giorno medio, è di circa un milione e 700mila utenti unici, esattamente un terzo, a parità di numero, delle testate tradizionali, Ansa e TgCom24.

Citynews e Fanpage si contendono lo scettro con accessi oltre i 300mila utenti [anche in questo caso si faccia attenzione alle note a fondo dell’articolo nella lettura dei dati]. Dagospia è invece, in assoluto, la testata con il maggior tempo per utente con oltre 7 minuti di permanenza media sul sito; quasi due minuti in più del best performer delle testate tradizionali: «Il Mattino».

Quotidiani All Digital Ottobre 2013

I tre quotidiani sportivi nazionali nel loro insieme raggiungono 891mila utenti unici nel giorno medio. Leader «La Gazzetta dello Sport» a 558mila utenti unici.

Tutte le altre testate, sia quelle nazionali che non raggiungono la soglia dei 100mila visitatori nel giorno medio quali, ad esempio «L’Unità», che quelle regionali/locali, come l’«Unione Sarda» [88.245 utenti unici], complessivamente assommano ad un pubblico di poco più di 777mila utenti unici.

Nell’insieme dunque il totale dell’informazione online nel nostro Paese raggiunge poco più di 8 milioni di utenti unici giornalieri [8.109.914] al netto degli aggregati nei dati. Il 59.4% degli utenti attivi nel giorno medio in Rete [13.657.000].

Secondo i dati Audipress, alla seconda rilevazione del 2013 [- 1% rispetto 1^ rilevazione 2013] i lettori di quotidiani, cosa diversa dagli acquirenti, come noto, sono poco meno di 21 milioni nel giorno medio [20.790.000].

I lettori di quotidiani online rappresentano dunque il 39% dei lettori di quotidiani. Anche in questo caso bisognerebbe conoscere duplicazioni e sovrapposizioni per entrare ulteriormente nel dettaglio dell’analisi.

I perimetri dell’informazione italiana.

Recinto

Nota Bene: Il totale dei dati Audiweb per l’informazione online in Italia assomano a 8.888.781, ma il netto è di 8.109.914 poichè:

[*] La Repubblica – 107.769 di Tom’s Hardware

[#] QN – 102.461 di Hardware Upgrade, -35.435 di Dicios.it, – 30.321 di Promoqui, – 22.976 di Prontoimprese.it

[°] TGCom24 – 113.833 di Meteo.it, – 66.926 di Panorama.it

[§] Il Post – 89.511 di Soldionline.it, – 29.389 di Film TV

[^] Lettera43 – 180.196 circuito local

11 commenti

Archiviato in Distribuzione Editoria, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Lo Strapotere di Facebook per i Mensili Italiani

Dopo l’analisi sui principali quotidiani italiani ne ho effettuata una identica su come si comportano i periodici del nostro Paese su social network e social media.

La desk research è stata effettuata per la versione online dei primi dieci mensili, con una versione cartacea, per numero di utenti unici nel giorno medio secondo la rilevazione del settembre 2013 di Audiweb.

I risultati sono stati pubblicati ieri su «Wired» in un mio articolo di analisi e commento relativamente a quanto pare emergere.

Vi anticipo soltanto che è davvero strabiliante verificare come pubblicazioni che trattano di moda, stili di vita o motori pare non abbiano nulla da dire e/o tempo per farlo. Un’occasione sprecata a prescindere dal traffico che si ritiene di poter attirare da questo canale, qualunque che sia l’ipotesi di lavoro.

Buona lettura.

AdBuster

1 Commento

Archiviato in Passaggi & Paesaggi

Social, SEO, Visite Dirette & Refferrals dei Quotidiani Online Italiani

Dopo la pubblicazione di venerdì della desk research sul traffico proveniente dai social per i principali quotidiani online italiani, sia sulla mia bacheca personale di Facebook che all’interno di “Indigeni Digitali”, gruppo di discussione tanto numeroso quanto qualificato, da parte di diverse persone è stata effettuata la richiesta di vedere anche i valori assoluti e non soltanto le percentuali.

La tesi sostenuta è che le percentuali non mostrassero i rapporti di forza delle varie testate poiché, ad esempio, il 20% di 30mila utenti unici è molto meno del 9% di 300mila utenti unici.

Mi sono armato di pazienza, e di calcolatrice, ed ho cercato di soddisfare la richiesta. Oggi i dati con i valori assoluti integrati anche con i dati di visite dirette e referrals che il 22 ultimo scorso non erano stati pubblicati per tutte le testate prese in considerazione.

Per il calcolo sono stati presi i dati Audiweb a settembre 2013 – ultimo dato disponibile ad oggi – e sono state applicate le percentuali indicate dallo strumento [ɸ] utilizzato per l’analisi.

Per quanto riguarda Repubblica.it agli utenti unici indicati da Audiweb sono stati sottratti 91.491 utenti unici di Tom’s Hardware, a Il Post 95.641 utenti unici di Soldionline net e 31.626 di FilmTV ed a Lettera43 151.317 utenti unici di circuito local affiliati per raccolta adv, poiché tali valori se per Repubblica.it hanno un peso relativamente basso per le altre due testate avrebbero generato una distorsione nella lettura dei dati.

Personalmente credo che i valori assoluti [vd tavola sottostante] aggiungano poco o nulla, se non soddisfare il “celolunghismo” di qualcuno o, nella migliore delle ipotesi, avere funzione di promemoria per chi non li avesse presenti, anzi forse, al contrario, dicono meno delle incidenze percentuali che invece sono un riferimento omogeneo per tutte le testate prese in esame.  Come mi scrive l’amico Vincenzo Cosenza, con il quale mi sono confrontato su valore e significato dei dati, il discorso da fare alla base è che non esiste la metrica definitiva “silver bullett”. Ognuna offre un punto di vista della storia. Ecco perchè vanno tutte valutate congiuntamente per avere il quadro completo di ciò che funziona e di cosa fanno i lettori.

Analisi Social Quotidiani Online Italiani Valori Assoluti

Proprio per offrire un quadro il più completo possibile, partendo dai valori assoluti del traffico proveniente dai social ho voluto ulteriormente approfondire l’analisi incrociando il dato con il numero di fans su Facebook e dei followers su Twitter [ᵹ].

Nella tavola sotto riportata vi sono dunque la stima degli utenti unici che provengono da social ed il dato di rapporto, di incidenza percentuale, tra questi ed il numero di fans e followers. A titolo esemplificativo, se Fanpage ha 235mila accessi da social e per questa testata Facebook pesa il 99.8% del totale del traffico da social risultano oltre 234mila provenienti da “casa Zuck” che rappresentano il 10.9% del totale dei fan della testata in questione.

Dall’analisi emerge come sia La Stampa.it il quotidiano che ha il miglior rapporto [quasi 1:4] tra fans ed accessi al proprio sito, mentre “fanalino di coda” è Il Fatto online con solo il 2.4% che visitano il sito dell’oltre 1,1 milioni di fans.

Per quanto riguarda Twitter il rapporto tra numero di followers e visite, come in qualche modo lasciava già intuire l’incidenza percentuale pubblicata venerdì, è assolutamente marginale. La testata che miglior risultato ottiene – si fa per dire – è Linkiesta all’1%.

Il newswire per eccellenza parrebbe dunque favorire il “news-snacking”, la visione del titolo della notizia, magari abbondantemente ritweetatata, senza la lettura dell’articolo. Si tratta di un aspetto assolutamente non trascurabile.

Emerge fondamentalmente come, ad eccezione di Repubblica e Fanpage, per tutte le altre testate il traffico dai social sia assolutamente marginale e come non vi sia assolutamente una correlazione diretta tra la numerosità di fans e followers ed il numero di accessi al sito della testata.

Probabilmente, come emergeva dal confronto con Andrea Iannuzzi, direttore dell’AGL, l’Agenzia Giornali Locali del Gruppo Editoriale L’Espresso, non è questo il risultato che una testata si deve attendere dalla propria presenza all’interno dei social contrariamente a quella che è l’opinione più diffusa.

Altrettanto probabilmente [ritengo più corretto relativizzare], in assoluto non sono queste le metriche da tenere in considerazione ed analizzare per valutare l’efficacia della propria presenza sui social.

Se l’engagement, il livello di convolgimento, come scrivevo in estrema sintesi ieri, si misura sulla base del time spending e dell’impegno e della partecipazione che richiede, immagino possano essere questi parametri da considerare.

Credo sia necessario segmentare per cluster, attraverso gli appositi strumenti di social network analysis, le persone [fans e followers] per analizzare quali siano più attivi, che tipologia di argomenti prediligano, se siano, o meno, maggiori lettori per quantità di articoli e per profondità di lettura, per tempo speso sul sito, e molto altro ancora.

Ecco, forse, questo mio lavoro potrebbe servire proprio a questo, a convincere i più ostinati, quelli del social media marketing “de noantri”, che l’equazione contenuti facili/tanti like-condivisioni/tanto traffico è come la corazzata potemkin. Se così sarà avrò investito bene il tempo dedicato a raccolta ed elaborazione dei dati.

Comment is free. Buon lavoro.

Analisi Social Quotidiani Online Italian In Depth

Per approfondire ulteriormente il tema, due consigli di lettura:

– “I giornali online e la dipendenza da Facebook”, buona sintesi di Vincenzo Marino per l’International Journalism Festival delle evidenze dalle ricerche statunitensi sul tema.

– “Quello che i mi piace e i retweet non rivelano sulle notizie”, che conferma l’assenza di una correlazione diretta ed univoca tra numero di condivisioni e click, come emerge dalla mia desk research.

[ɸ] Lo strumento utilizzato per la desk research, che tanto interesse, e tante mail nella mia casella di posta elettronica, ha generato è:_______ Se vuoi provare ad indovinare lo spazio dei commenti è a disposizione, anche, per questo [consideriamola una forma primordiale di gamification]. Altrimenti ti chiedo solo un po’ di pazienza. Domani pubblicherò un articolo specificatamente dedicato al tool usato

[ᵹ] Il numero di fans su Facebook e dei followers su Twitter è quello pubblicamente disponibile al 23.11 scorso

[*] Utenti unici Repubblica al netto di 91.491 utenti unici di Tom’s Hardware, come indicato da Audiweb

[#] Utenti unici Il Post al netto di 95.641 utenti unici di Soldionline net & 31.626 di FilmTV, come indicato da Audiweb

[§] Utenti unici Lettera43 al netto di 151.317 utenti unici di circuito local affiliati per raccolta adv, come indicato da Audiweb

NB: Gli utenti unici Audiweb inseriti sono quelli del giorno medio, non mensili.

2 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Il Grande Successo dei Quotidiani Online

Lorenzo Mannella, giornalista freelance che collabora con diverse testate, ha elaborato i dati Audipress sul numero di lettori giornalieri dei primi 30 siti di informazione legati a un quotidiano degli ultimi 4 anni. Il dato “giorno medio” è la risultante di un calcolo che ha come bacino di riferimento i visitatori degli ultimi 7 giorni [periodo primo quadrimestre di ciascun anno].

Con tutti i se ed i ma sull’accuratezza, ed il valore, dei dati, la tabella mostra un andamento altalenante con una sostanziale stabilità, se non un calo, dei visitatori ai principali quotidiani online. Inoltre se si considera la crescita della penetrazione di Internet nel nostro Paese nello stesso periodo il dato è ancor più negativo.

Dati e tendenze che erano emersi anche dallo studio annuale “La Stampa in Italia” [ 2010-2012], curato dalla Federazione Italiana Editori Giornali presentato a giugno di quest’anno.

Il grande successo dei quotidiani online.

Audiweb Quotidiani Online Serie Storica

– Visitatori sito Web su giorno medio x1000 –

8 commenti

Archiviato in Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Il Crollo dei Quotidiani Online [o di Audiweb?]

E’ da parecchio tempo che non vengono pubblicati i dati Audiweb delle fonti di informazione online all’interno di questo spazio. Il motivo nasce dalle perplessità sulla parzialità, e dunque inevitabilmente sull’inaffidabilità, dei dati.

Secondo la tabella sottostante pubblicata da «Italia Oggi» il 9 agosto scorso, a parte rarissime eccezioni il mese di giugno di quest’anno [ultimo dato disponibile] avrebbe visto un calo, o addirittura un crollo in alcuni casi, degli accessi alle principali fonti d’informazione italiane. Repubblica.it calerebbe, il condizionale è d’obbligo, del 16% rispetto al giugno 2012, Corriere.it addirittura del 21%, Il Sole24Ore di ben il 23%, La Stampa.it del del 13% ed il Fatto online solamente, si fa per dire, del 8%, per restare ai “top five”.

Buona parte della spiegazione a questi dati risiede nella mancanza di rilevazione degli accessi da mobile, da tablet e smartphone, da parte di Audiweb. Complessivamente dunque i dati attualmente se non inaffidabili sono certamente estremamente parziali, fotografia sfuocata di quello che è il panorama dell’informazione online nel nostro Paese e per tali vanno presi.

Una carenza che l’istituto di rilevazione si starebbe impegnando a colmare entro la fine dell’anno. In attesa di quel giorno gli investitori pubblicitari, i centri media, ed ovviamente i responsabili delle testate online e chi ci lavora, restano senza un dato ufficiale valido e validato. Amen.

- clicca per ingrandire -

– clicca per ingrandire –

7 commenti

Archiviato in Comunicazione, Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

[Dis]Attenzione alle Notizie

Nell’appuntamento settimanale della mia rubrica per l’European Journalism Observatory si parte dalla presentazione di Enrico Gasperini, Presidente Audiweb, allo IAB Forum della scorsa settimana sull’evoluzione dell’audience online basata, ovviamente, su dati macro dell’istituto di rilevazione, per analizzare [dis]attenzione e [dis]interesse degli italiani verso le notizie o, almeno, verso, i siti dei quotidiani – all digital e non – nel nostro Paese.

Se, come anche il sottoscritto ritiene, il tempo speso è un indicatore significativo per stabilire la soddisfazione dell’audience, e di riflesso anche l’attrattività per gli investitori pubblicitari, pare che ci sia più di qualche problema da risolvere per l’informazione online in Italia.

Buona lettura.

1 Commento

Archiviato in Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali

Dati Audiweb: Parzialità Versus Inaffidabilità

Dopo la pubblicazione dell’articolo di lunedì sulle logiche dei dati Audiweb e gli aspetti di parzialità degli stessi, in parte chiariti dallo stesso istituto di rilevazione, sono stato contattato da due loro responsabili che in una teleconfernza a tre hanno, cortesemente, provato a dissipare alcune delle questioni messe sul piatto dal precitato articolo e dal precedente articolo pubblicato da «Il Fatto Quotidiano» sul tema.

Credo sia opportuno specificare che il sottoscritto non aveva, non ha mai come obiettivo quello di denigrare il lavoro di persone e/o di organizzazioni, di imprese, Audiweb compresa ovviamente, bensì quello di fare luce su aspetti che possono essere poco chiari e dunque fuorvianti, provando così ad aprire il confronto professionale sui temi di cui si parla, si scrive, in questo spazio.

Ciò premesso, credo sia opportuno e interessante riassumere gli elementi salienti dei 40 muniti di “chiacchierata” con i due professional di Audiweb. Per punti nella maniera più schematica e sintetica possibile:

  • Mi viene assicurato che è stata offerta una “poltrona”, un  posto ad AGCOM per presenziare  agli incontri che vengono tenuti ogni meroledì. Elemento che dovrebbe rimuovere i dubbi sulla parzialità, “partigianeria” di Audiweb.
  • Mi viene ricordato che i criteri di Google Analytics sono diversi da quelli di Audiweb. Elemento che, spero, era già chiaro sia dal mio articolo sulla questione che, ancora una volta, da quello pubblicato su «Il Fatto Quotidiano». In particolare mi viene specificato che Audiweb rileva solamente il traffico di italiani [dunque NON di stranieri residenti in Italia] da PC in Italia. Mi viene inoltre specificato che Google Analytics riconosce il browser non  le persone, “le teste” come Audiweb. E’ dunque normale che i dati di Google, o altri, siano più elevati poichè se lo stesso soggetto si connette allo stesso sito con un browser diverso – cosa improbabile ma non impossibile –  e/o da un diverso device [PC/Mac/Smartphone/Tablet] per Google Analytics sono accessi diversi che si sommano mentre per Audiweb no.
  • In particolare riferimento all’accesso da mobile si conferma che è attualmente allo studio la possibilità di rilevare anche gli accessi al Web in mobilità ma non si è ahimè in grado di dare un termine, una data alla risoluzione della questione. Secondo quanto dichiarato dal responsabile tecnico di Audiweb con il quale ho colloquiato nel primo trimestre 2012 vi sono stati 15 milioni di italiani che hanno avuto accesso ad internet via mobile [dato cumultato]. E’ evidente a tutti come questo sia elemento di parzialità crescente delle informazioni diffuse dall’istituto di rilevazione.
  • Come era stato segnalato nelle note dell’elaborazione da me effettuata ad inizio di ottobre sui dati di agosto, Audiweb conferma che “a causa delle frequenti variazioni di perimetro e dell’evoluzione delle applicazioni [leggi pagine in HTML5 e t similia] e delle relative metodologie di misurazione, il confronto delle audience correnti dei Brand iscritti ad Audiweb con le corrispondenti serie storiche potrebbe risultare statisticamente scorretto”. Mi viene detto che una tantum l’istituto si rende disponibile ad un ricalcolo ad una riparametrazione effettauata ad hoc per analisi specifiche. Credo che ne approfitterò quanto prima.
  • Mi viene detto che la ponderazione censuaria cerca di ovviare al problema oggettivo di rilevazione degli accessi da lavoro stante le limitazioni di mettere un meter nei PC aziendali.
  • Si afferma che il dato censuario delle pagine viste di «Repubblica» e «Corriere della Sera» viene effetivamente utilizzato per una ritaratura degli altri soggetti ma che viene fatto mese su mese e dunque non inficia i dati del trend, che peraltro, come già detto, non è possibile calcolare se non con analisi ad hoc su richiesta.
  • Alla richiesta di capire quale sia dunque effettivamente il trend degli accessi alle edizioni online dei quotidiani mi viene risposto in maniera molto diplomatica che Audiweb si occupa di rilevare i dati non di interpretarli ma che il trend non appare negativo, dunque neppure molto positivo, nel complesso e che certamente la presenza sui social network, Facebook in primis, parrebbe togliere accessi ai siti web dei giornali poichè sempre più le persone leggono le notizie direttamente lì.

Due giorni fa, ancora una volta, «Il Fatto Quotidiano» ha [di]mostrato, con esempi e dati molto concreti, gli aspetti accennati in questo spazio il 10 ottobre scorso sulle distorsioni dell’aggregazione, degli accorpamenti delle testate che, pur trattandosi di una procedura lecita, rischiano di rendere ancor meno trasparente la percezione del peso effettivo delle testate editoriali e la lettura delle classifiche dei siti più letti.

Complessivamente dunque i dati Audiweb attualmente se non inaffidabili sono certamente estremamente parziali, fotografia sfuocata di quello che è il panorama dell’informazione online nel nostro Paese e per tali vanno presi.

Resta dunque aperto il confronto su come ragionevolmente si possano ottenere dati omogenei che investitori e centri media adottino per gli investimenti in advertising online. Se la forza del Web rispetto ad altri media, apparentemente, sta nella misurabilità, pare chiaro che la strada da percorrere in tal senso sia ancora molta; nei social network si direbbe #sapevatelo [sigh!].

8 commenti

Archiviato in Passaggi & Paesaggi

Il Dato è Adulterato

Che si stia attraversando un periodo di incertezza è un dato di fatto. Il destino incerto dell’Audiradio, le polemiche sull’Audipress e sui dati di rilevazione di Internet, difformi proprio tra Audipress stessa ed Audiweb, l’esistenza di altre ricerche, quali l’Eurisko Media Monitor, dai contorni interessanti ma non ben definiti, sono terreno di confronto da parte di chi si occupa di comunicazione e media con onestà professionale.

La pubblicazione in questo spazio dei dati Audiweb per il mese di agosto 2012 dei principali quotidiani online e di alcune testate all digital, ed ancorpiù le note  che Audiweb stessa inserisce sulla parzialità dei dati hanno riscosso un grande interesse tra gli addetti ai lavori.

Interesse ma anche sconforto, se non  rabbia, rispetto alla manifesta inattendibilità dei dati diffusi che, come dicevo, deve assolutamente essere prontamente risolto poiché impatta direttamente sui ricavi dell’industria dell’informazione online.

Infatti il panorama che pare emergere dai dati pubblicati, confermati anche dall’elaborazione pubblicata da «Il Sole24Ore» e ripresa da «Dagospia»,  mostra una situazione davvero preoccupante, tranne rare eccezioni, per quanto riguarda l’informazione online nel nostro Paese. Ma è davvero così?

Quale sia l’impianto di ricerca e la metodologia Audiweb viene spiegato sia in sintesi che in dettaglio dall’istituto di rilevazione stessa. Sempre sul sito di Audiweb è disponibile la nota informativa dell’AGCOM [Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni] al riguardo che è ancora più dettagliata sulla metodologia utilizzata.

E’ proprio l’AGCOM, ed in particolare l’ex commissario Nicola D’Angelo a sollevare una prima serie di questioni sulla bontà dei dati Audiweb e sull’imparzialità dell’istituto di rilevazione. Secondo quanto riporta «Articolo 21» l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti lanciato un allarme sul problema della mancanza di “trasparenza” nella rilevazione, che “può seriamente alterare la concorrenza sul mercato degli investimenti pubblicitari sia sul web che in tv”, affermando inoltre che le società che al momento si occupano di queste rilevazioni “spesso non sono rappresentative dell’intero settore di riferimento e non riflettono lo sviluppo tecnologico del settore di rilevazione”.

Per ragionare sulla questione, cinque direttori di altrettante testate online mi hanno inviato spontanemente i loro dati interni e in un caso, per «Il Fatto Quotidiano», sono stati diffusi online i dati di Google Analytics rendendoli disponibili a chiunque.

Dall’analisi dei dati ricevuti, che riguardano testate che hanno dimensioni diverse che vanno da 30mila a 150mila utenti unici [secondo Audiweb] e che dunque rappresentano un campione sufficientemente variegato, emerge come sia il rapporto delle pagine viste che degli utenti unici sia profondamente diverso tra i dati diffusi dall’istituto di rilevazione ed i dati interni. Le varianze degli utenti unici sono nell’ordine del 35% ma anche del 72% e raggiungono in due casi, quelli che hanno il maggior numero di utenti unici per i quali – teoricamente – la varianza statistica dovrebbe essere inferiore, un picco del 129%.

E’ evidente, credo, che non siano variazioni che si possono spiegare solamente con le diverse tecniche di rilevazione ma siano un chiaro indicatore dell’inaffidabilità, dell’adulterazione dei dati forniti da Audiweb.

Adulterazione che, oltre alle note ed alla metodologia –  per così dire – che Audiweb fornisce sono dovute ad una serie di fattori che è bene evidenziare.

Infatti, come segnala il precitato articolo sulla questione realizzato da «Il Fatto Quotidiano», l’inattendibilità dei dati riguarda la navigazione dal posto di lavoro poichè di fatto il panel di riferimento non può conteggiare correttamente le persone che si connettono dall’ufficio, perché la maggior parte delle aziende vieta ai propri dipendenti di navigare e soprattutto di scaricare programmi.

Aspetto al quale si aggiungono alcuni aspetti relativi alla “ponderazione” che, secondo quanto riferitomi, tra gli elementi sarebbe, tra l’altro, legata all’andamento, al trend, di «Repubblica» e «Corriere della Sera» che se in calo trascinano al ribasso anche gli altri. Evidente elemnto di ulteriore distorsione.

Da non sottovalutare inoltre l’aggregazione dei dati con siti “partner”, come ad esempio avviene sul sito di Meteo.it con TGcom 24 e il tempo di refresh automatico delle loro pagine di alcuni siti di giornali, poichè, ad esempio, se «Repubblica» l’ha impostato su 2 min. e il tempo medio di permanenza è 6 e qualcosa, il numero di pagine vista potrebbe, teoricamente, essere un terzo di quel numero.

I troppi riferimenti, la non chiarezza degli stessi, facilita se non l’inganno certamente l’abbaglio, come avevo già avuto modo di segnalare in precedenza.

La chiarezza di riferimenti è sempre la base indispensabile di qualsiasi riflessione su opportunità e prospettive. In caso contrario si resta nel campo delle, pur legittime, opinioni.

Spero di aver facilitato il necessario processo di trasparenza e di chiarezza con queste riflessioni, resto speranzoso di ricevere un chiarimento dal comitato tecnico Audiweb [dove ci sono i rappresentanti di tutti?].

– Confronto Dati Web Il Fatto Quotidiano –

Update: Mi viene segnalata l’esistenza di un libricino prezioso sul tema: “L’ arbitro è il venduto. Auditel, Audiradio, Hit parade, Audiweb, Audisat”

5 commenti

Archiviato in Passaggi & Paesaggi, Scenari Editoriali