Marketing Editoriale “De Noantri”

Dopo il social media marketing  ed il content marketing “de noantri” è oggi la volta di il marketing editoriale “de noantri”, definizione romanesca nella quale ho pensato abbia un senso far ricadere “il peggio di” per una volta al mese.

Lo spunto viene da un’iniziativa lanciata in questi giorni da «Il Giornale» che propone “Gli occhi della guerra” [Un nuovo modo di fare giornalismo], iniziativa di crowdfunding per finanziare reportage approfonditi dai fronti caldi del pianeta.

Attualmente i reportage proposti sono due: uno dedicato all’Afghanistan e l’altro alla Libia. Ai lettori vengono richiesti rispettivamente 4mila euro per il primo e 5mila per il secondo. Per entrambi la scadenza della raccolta di fondi è il primo marzo 2014 e a questo momento sono stati raccolti 6 € in un caso e 5 € nell’altro donati da unico sostenitore. Non esattamente una partenza “a razzo” come conferma l’account Twitter dedicato [che però non ha ancora tweetato] che ha un follower – chissà che non sia il misterioso donatore –  e la pagina Facebook con due fans.

Il perchè è facilmente comprensibile leggendo la presentazione dell’iniziativa dove tra le altre cose è scritto:

Il web, nonostante la crisi dell’editoria, ci offre gli strumenti per un nuovo modo di fare giornalismo costruendo un rapporto più diretto con voi lettori.

Un mix di rammarico, piagnisteo, sulla situazione economica e la banalizzazione di stereotipi consunti, usati ed abusati ma mai veramente perseguiti.

Il rapporto diretto con i lettori si costruisce dialogando con i lettori sul sito web, dove non vi è traccia dell’iniziativa, sui social e attraverso quello che viene definito “open journalism”, non con un’iniziativa di crowdfunding spuria, che gode anche del sostegno di sponsor, di imprese, da parte di una testata di proprietà del magnate dell’editoria italiana che chiede “quattro spicci” ai propri aficionados.

E’chiaro che si tratta invece di un’iniziativa, mal congegnata, per recuperare visibilità. Il marketing editoriale “de noantri”.

every model

8 commenti

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8 risposte a “Marketing Editoriale “De Noantri”

  1. Gian Micalessin

    A Pier Luca Santoro alias “Il Giornalaio” non varrebbe la pena di rispondere. E’ uno dei tanti inetti del web che invece di “fare” sputa sulle iniziative degli altri. Rispondendogli so di attribuire ai suoi commenti un rilievo che non hanno. Ma vorrei ricordare un dettaglio. Il sottoscritto, Fausto Biloslavo, e Toni Capuozzo testimonial di Occhi della Guerra, lavorano da trent’anni nel campo del reportage a livello internazionale. “Il Giornale” è una testata nazionale di cui uno può condividere o meno le posizioni, ma che offre un punto di vista sulla realtà. Quali sono i meriti professionali del signor Santoro? Cos’ha fatto nella sua vita oltre a vantare una collaborazione con un fantomatico osservatorio del giornalismo europeo? Probabilmente nulla. Cari amici del web prima di criticare e sputare sentenze imparate a “fare”. E imparate una regola del giornalismo chiamare e chiedere l’opinione di tutti. Anche di quelli che intendete attaccare.

    • pedroelrey

      Gentile Gian Micalesin,

      Io non attacco, contrariamente a lei, le persone [stante che qs in alcuni casi può portare a querele, al di là di altre considerazioni], ma la natura dell’iniziativa che sotto il profilo professionale e’ evidentemente mal strutturata.

      Come vede, il suo commento e’ stato approvato ed è visibile a tutti. Sempre pubblicamente le risponderò nel mio articolo giornaliero domani. Grato di avermi fornito un così ricco spunto di approfondimento. Grazie davvero.

      A domani. Buona giornata e buon lavoro.

      Cordialmente

      Pier Luca Santoro

  2. Suvvia, Santoro, si goda i suoi 15 minuti di celebrità che finora nemmeno l’omonimia le aveva garantito e non faccia tanto il sostenuto. Ventilare querele “mentula canis” non si addice granché a chi sale in cattedra per dare lezioni di socialqualunque 2.0
    Tante care cose!

    • pedroelrey

      Gentile Luca Pautasso,
      In non ventilo, o minacciò, querele. Dico che le mie considerazioni non sono di carattere personale poiché in tal caso io, non il suo collega, mi esporrei facilmente a querele non avendo le tutele che lo status di giornalista garantisce, o comunque “ammorbidisce”. Spero di essermi spiegato meglio. Sul resto risponderò domattina. Torno a lavorare su quelli che lei definisce socialqualunque c’è parecchio da fare di questi tempi 🙂
      Cordialmente.
      Pier Luca Santoro

  3. Pochi minuti fa il mondo ha saputo della morte di un grande uomo, il Premio Nobel Nelson Mandela.
    Guardate come ha titolato “Il Giornale” 😦
    http://bit.ly/1eTLY9n

  4. Un commento del tipo “come si permette di criticarmi quando lei non e’ nessuno” e’ completamente contrario al giornalismo sul web, dove i lettori (compreso Santoro) possono commentare e criticare, ed il giornalista dovrebbe confrontarsi con i lettori ed i critici. Criticare la persona invece del commento e’ puerile dato che diventa trasparente che non ci sono argomentazioni sufficienti. Avere 30 anni di esperienza nel giornalismo non vuole dire avere esperienza nel crowdfunding ne’ nel engagement con il mondo digitale. Sarebbe stato piu’ simpatico dire “stiamo provando vari modelli, compreso il crowdfunding, vediamo dove ci porta il vento.”

  5. pedroelrey

    Kasimir, è per quello infatti che ringrazio per i commenti chiarificatori nell’articolo di oggi 😉
    PL

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