Utilizzare il Papillon nella Comunicazione

Come probabilmente molti sanno il termine advertising, comunemente adottato anche in Italia in sostituzione di comunicazione pubblicitaria, deriva dal latino advertere: volgere verso.

In tal senso la pubblicità tradizionalmente mira a volgere la mente del compratore o del consumatore verso l’acquisto attraverso quattro passaggi fondamentali:

  • Conoscenza della marca/prodotto
  • Atteggiamento verso la marca
  • Intenzione d’acquisto
  • Facilitazione d’acquisto

Un processo concepito e rappresentato in maniera lineare che propone un modello parziale ed inadeguato rispetto alla realtà attuale, la cui complessità viene ben illustrata nella revisione effettuata da Forrester.

Jaffe Juice, intervistato recentemente nel corso di  The Association of National Advertisers Brand Conference tenutasi a New York in aprile, ha ripreso ed illustrato i concetti espressi nel suo libro che l’immagine sottostante esemplifica in sintesi.

Il processo tradizionale è solo parte iniziale del percorso che si sviluppa attraverso il trattenimento, la fidelizzazione, che a sua volta, grazie alla conversazione favorita dai social media,  porta all’attivazione di nuovi contatti con persone nuove.

Il modello a papillon del nuovo funnel enfatizza la trasformazione del marketing da ospite non invitato in uno benvenuto e di grande valore.

E’ un percorso che deve essere sviluppato, anche, in ambito editoriale dove si rischia la frattura tra la realizzazione di nuove forme e formati di portare l’informazione alle persone e l’arretratezza dei comparti marketing aziendali delle imprese editoriali del nostro paese per i quali questa disciplina continua a combaciare esclusivamente con operazioni di cut price, abbinamento prodotti [banded] e “collaterali” di ogni genere e sorta.

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