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Nodi & Snodi a IJF2013

A completamento del lavoro fatto in questi giorni abbiamo realizzato e pubblicato la  mappa di social network analysis delle principali conversazioni ed interazioni durante tutti i cinque giorni del Festival Internazionale del Giornalismo [e mio commento].

A breve verra’ pubblicato anche il database, in open data, per tutti coloro che volessero effettuare ulteriori elaborazioni.

La mappa delle interazioni di #ijf13

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Si segnala infine, che nel giorno successivo al termine della manifestazione, ieri, la coda lunga del festival ha prodotto 1852 tweet da parte di 1223 persone diverse, 908 pari al 49% sono stati retweets, 128 replies, risposte.

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Monitoraggio delle Conversazioni al Festival Internazionale del Giornalismo

Le condivisioni sui social network sono elemento di sempre maggiore rilevanza nell’attuale ecosistema dell’informazione. Non si tratta soltanto di un elemento per generare traffico ai siti web dei quotidiani online ma di un aspetto che rappresenta un parametro significativo dell’interesse e dell’attenzione nei confronti della testata e degli articoli, dei temi proposti. Le condivisioni sui social network creano notorietà di marca, e costruiscono fiducia, grazie al passaparola online degli utenti sul valore del giornale.

Elementi che per essere valutati adeguatamente necessitano di strumenti che consentano di valutarne l’impatto come, tra gli altri, ha evidenziato Antony De Rosa, durante il suo key note al Festival Internazionale del Giornalismo conclusosi ieri dedicato, appunto, ai migliori strumenti e strategie per valutare l’impatto di ogni storia.

Grazie alla piattaforma realizzata da BuzzDetector il gruppo di lavoro [#], del quale ho fatto il supervisor durante il cinque giorni della manifestazione, sono state monitorate in tempo reale conversazioni ed interazioni delle persone su Twitter producendo quotidianamente una sintesi che ha offerto la visione dell’evento attraverso gli occhi delle persone sulla piattaforma di microblogging da 140 caratteri, newswire per eccellenza.

La piattaforma ha consentito, oltre alla definizione dei consueti parametri quantitativi: numero di utenti attivi, numero di tweet ed interazioni, anche la  comparazione tra i top commentatori, coloro che per numeri e rilevanza appaiono sempre nelle sintesi degli eventi, e gli altri, “i normali”, coloro che sono stati selezionati non per popolarità ma per la qualità dei loro commenti.

Ad integrare i dati e la loro interpretazione, sono state realizzate anche delle Word Cloud giornaliere, che consentono di comprendere termini e temi di maggior interesse e, soprattutto, mappe di social network analysis che evidenziano le dinamiche delle conversazioni in rete e i nodi, le persone, cruciali. Un analisi sia quantitativa che qualitativa che permette di conoscere ciò che può sfuggire annullando il rumore di fondo.

Dati ed analisi che nel caso specifico costituiscono una base per comprendere gli interessi delle persone, dei partecipanti al festival e che ha decretato anche in questo modo l’incredibile successo della settima edizione dell’International Journalism Festival con 9184 persone che hanno generato quasi  44mila tweet tra il 24 ed il 28 aprile.

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[#] I componenti del gruppo di lavoro sono stati: Pier Luca Santoro, esperto di Comunicazione e Media, Angelo Centini, data scientist per Buzzdetector, Aarti C. Thobhani, freelance journalist volontaria per il festival, Matteo Di Renzoni, freelance data journalist volontario per il festival, Alessandro Belotti, giornalista e volontario per il festival, Gianandrea Facchini, CEO e fondatore di Buzzdetector.

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Social Media Intelligence al Festival Internazionale del Giornalismo

Il Festival Internazionale del Giornalismo, a Perugia dal 24 al 28 aprile prossimi, giunge alla sua settima edizione. Edizione che quest’anno ha un programma davvero di spessore ed interesse straordinario.

Un programma che al suo interno quotidianamente vede spazi di confronto, di discussione ed anche di apprendimento dedicati ai social media ed al loro ruolo sia in termini di fonte di informazione che a livello della loro condivisione e diffusione, a testimonianza, se necessario, della crescente rilevanza di social media e social network all’interno dell’ecosistema dell’informazione.

Dopo le sperimentazioni dell’anno scorso di mappatura delle conversazioni su Twitter con l’analisi, sia quantitativa che qualitativa, dei tweet contenenti l’hashtag ufficiale #ijf12, monitorati e analizzati per tutta la durata del festival, in questa edizione si amplia il monitoraggio.

Grazie alla piattaforma realizzata ad hoc da BuzzDetector, con l’apporto di un gruppo di volontari, forza viva di questo evento, guidati da Angelo Centini, team leader del progetto come l’anno passato, ed il sottoscritto in qualità di supervisor, oltre alla social network analysis, e relative mappe, verrà effettuata una sintesi che contribuirà alla narrazione della manifestazione.

Quotidianamente effettueremo, dopo la verifica, il filtraggio delle informazioni, il racconto del Festival Internazionale del Giornalismo visto con gli occhi dei partecipanti. Saranno realizzate diverse forme di sintesi grafica come le mappe di social network analysis ma anche le tag cloud e word cloud. Oltre ai “top tweet”, ai tweet piu ritwittati, saranno forniti in tempo reale e attraverso una sintesi giornaliera disponibile sul sito web ufficiale della manifestazione, alcuni dati statistici come le persone più popolari, immagini e video più diffusi, più condivisi, e selezionati, con quello che abbiamo chiamato “editor picks”, le mention, le affermazioni che meglio raccontano la manifestazione.

Durante l’evento potete seguirci, oltre che dalle pagine del sito web del festival, andando a visitare la piattaforma di monitoraggio in tempo reale, già attiva, e ovviamente attraverso Twitter con gli hashtag #ijf13 e #buzzflow.

- #ijf12 Twitter Influence Graph -

– #ijf12 Twitter Influence Graph –

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Nativi Digitali

J-Lab: The Institute for Interactive Journalism ha condotto una ricerca sull’utilizzo dei social media da parte delle startup all digital dell’informazione negli Stati Uniti.

Lo studio ha coinvolto 783 “digital-first” news startups selezionate dalla Directory of Community News Sites, del The Media Consortium e dell’ Association of Alternative Newsmedia. 239 hanno completato il questionario fornendo, tra l’altro, 1,300 risposte aperte. La grande maggiornanza dei rispondenti sono fonti d’informazione locali o iper-locali, dedicati ad una specifica comunità.

Impossibile non rilevare la differenza dello status quo tra la ricchezza di associazioni e risorse dedicate negli Stati Uniti e, pressoché, il vuoto assoluto italiano; credo possa, debba, essere questo un elemento di riflessione nel corso del prossimo incontro nazionale sul sul giornalismo digitale in Italia, al quale, per inciso, parteciperò [aggiornamenti a breve].

Il rapporto dei risultati evidenzia quattro livelli di coinvolgimento dei lettori, delle persone:

  • Promozionale: Il più diffuso e utilizzato, per portare le persone a consumare i contenuti, a visitare il sito web.
  • Reazione: Che provoca una reazione – commenti, condivisioni, “like”, chat.
  • Partecipazione: Che provoca la partecipazione delle persone –  contributi alle notizie, tempo dedicato, sovvenzioni/raccolta fondi.
  • Partecipazione Civica: Che attiva nelle persone interesse e partecipazione nei confronti di istanze sociali [locali e non].

Diverse le forme di coinvolgimento, incluse quelle non online. Tra tutte primeggiano i social media come strumento di coinvolgimento del pubblico di riferimento ritenuti estremamente importanti allo scopo dall’84% dei rispondenti.

Una rilevanza alla quale non corrisponde altrettanta attenzione in termini di monitoraggio e misurazione dei risultati. Sono infatti utenti unici e pagine viste i parametri di riferimento, mentre solo il 35% utilizza strumenti di misurazione  dei commenti agli articoli e si scende al 25% per le interazioni su Facebook [commenti, “likes”, condivisioni] per precipitare al 13% di coloro che analizzano il numero di tweets e retweets.

Solamente il 21% monitora e misura il tasso di conversione dei visitatori al proprio sito, non identificando quanto e come avvenga l’evoluzione, il passaggio da visitatore occasionale a persona coinvolta e partecipattiva [non è un è un refuso], che compie le azioni desiderate.

Una situazione creata dalla mancanza di cultura di conoscenza dei social media e delle modalità di coinvolgimento delle persone, aggravata dalla carenza di risorse, di un ruolo all’interno dell’organizzazione, dedicate allo scopo, che emerge dalle dichiarazioni di alcuni rispondenti che affermano: “We pay a lot of attention to social media but in the end it’s all about the journalism” evidenziando mentalità, estrazione culturale e approccio di fondo. Una mentalità ancora “broadcast”.

Il rapporto, che consiglio assolutamente di scaricare e leggere con attenzione, dopo aver esaminato diverse case studies, fornisce l’elenco di diversi strumenti gratuiti e/o open source di misurazione; tra tutti il più interessante mi pare essere ThinkUp. Jan Schaffer, Direttore del J-Lab’s Institute for Interactive Journalism, conclude: “These small sites can measure interaction with their content, but they don’t have good tools to measure meaningful engagement. This affects both the future of their operations and the impact they can have in their communities”.

Essere nativi digitali non basta.

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SperimentAzioni & InterAzioni al Festival Internazionale del Giornalismo

Nella cornice della sesta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, splendido laboratorio creativo su tutto l’universo dei media, non poteva mancare uno spazio dedicato a Twitter, il newswire per eccellenza.

Il  progetto di “Social Network Analysis” è stato perciò realizzato conducendo un’analisi, sia quantitativa che qualitativa dei tweet contenenti l’hashtag ufficiale #ijf12, monitorati e analizzati per tutta la durata del festival.

Ne è emersa in tal modo una descrizione dell’evento che ha reso Twitter un protagonista del Festival, non solo come termometro sociale, ma anche come narratore delle giornate che si sono svolte al Festival del Giornalismo. Tutte le analisi pubblicate sono visibili sul sito del Festival ed è stato deciso, per correttezza e trasparenza, ma anche per consentire ulteriori elaborazioni a chi volesse, di rendere disponibili, open, i dati raccolti, oltre 25.000 tweets in cinque giornate di grandissa intensità.

L’analisi specifica di Social Network Analysis e le relative mappe sono state pubblicate a conclusione della manifestazione. Visualizzando la mappa si notano cluster [gruppi] di colore diverso, identificati attraverso le loro interazioni. E’ cosi possibile osservare con gli occhi di Twitter la fotografia più recente e completa dei media presenti al Festival Internazionale del Giornalismo.

La conferma della circolarità dell’attuale ecosistema dell’informazione.

#ijf12 Twitter Influence Graph

Oltre alla supervisione al progetto da parte del sottoscritto, le analisi sono state realizzate grazie all’apporto di:

Angelo Centini, coordinatore dell’iniziativa, Clarissa Massarelli e Matteo Di Renzoni, volontari del Festival Internazionale del Giornalismo assegnati al progetto dall’organizzazione del Festival.

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Il Piacere di un Tweet

Come anticipato ieri, sto collaborando alla realizzazione della raccolta e dell’analisi di tutti i tweet che hanno come argomento il Festival Internazionale del Giornalismo. Le prime elaborazioni sono già disponibili. Continueremo a pubblicare un resoconto quotidiano di tutti i tweet con hashtag #ijf12 integrando progressivamente le analisi quantitative con quelle qualitative e di social network analysis.

Nel video animato sottostante David J. Linden descrive quelli che sono gli effetti, i meccanismi psicologici di ricompensa legati a Twitter, ne emerge una visione tanto scanzonata quanto efficace degli effetti dell’always on di smartphones e tablets che fornisce più di un elemento di riflessione sul tema.

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