Portare le Notizie alle Persone

«The Wall Street Journal», noto quotidiano economico – finanziario statunitense, da ieri distribuisce i propri contenuti su Facebook.

Se sino ad ora, anche, i giornali hanno utilizzato Facebook come piattaforma di diffusione, di promozione dei contenuti per portare visite al proprio sito web, adesso si cambia.

«WSJ Social» è un’applicazione che rende disponibili, personalizzandoli in base ai propri interessi ed alle proprie preferenze, i contenuti direttamente all’interno del celebre social network invece che sul proprio sito, peraltro “protetto” da paywall.

L’iniziativa non rientra nell’ambito del progetto di Facebook di diffusione dei contenuti editoriali al proprio interno ma nasce indipendentemente dallo stesso. I ricavi per il quotidiano sono generati dagli sponsor, per questo mese di avvio Dell e Intel, e dalla pubblicità all’interno dell’applicazione stessa, mentre Facebook tiene per se i guadagni della pubblicità esterna.

La decisione ha generato un grande clamore e sono numerosissimi i commenti. Si segnalano, in particolare, quelli di  MediaPost, GigaOM, ReadWriteWeb, paidContent, Forbes, Pulse2, The Atlantic Online, Adweek, Business Insider, Marketing Pilgrim, Media Matters for America, VentureBeat, MarketingVox News & Trends, Guardian, Chris Saad, The New York Observer, FishbowlNY, All Facebook, NYConvergence.com, MediaPost, paidContent, Poynter, BtoB Magazine, Editors Weblog, ed eMedia Vitals.

Facebook, con il suo impressionante numero di iscritti ed altissimi livelli di penetrazione ormai pressochè in tutto il mondo,  diviene così definitivamente una sorta di “internet all’interno di internet”.

Se è certamente interessante l’idea di portare i contenuti, le notizie alle persone invece di costringerle al percorso inverso, come ha dichiarato Alisa Bowen, General Manager di The WSJ Digital Network,  personalmente resto estremamente scettico poichè continuo a ritenere che Facebook non sia luogo per il giornalismo.

Da non trascurare, infine, neppure l’aspetto relativo alla cessione di dati personali, come mostra l’immagine, per ottenere accesso all’applicazione del WSJ, criteri che rendono la gratuità  più onerosa, a mio modo di vedere, di un abbonamento a pagamento o della possibilità, in alternativa, di aggirare tranquillamente il paywall del quotidiano con un semplice copia-incolla del titolo dell’articolo che interessa all’interno di un motore di ricerca.

5 commenti

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5 risposte a “Portare le Notizie alle Persone

  1. Mario

    …sì è possibile saltare il paywall etc., ma si perde l’aspetto “social”: scommettono su questo, vedremo se gli funzionerà. Quanto a ciò che è fatto o non fatto x il giornalismo, sarei prudente — anche perché in questo momento NULLA sembra fatto x il giornalismo, occorre tentare… 🙂

  2. interessante. credo che dal pannello privacy -> APP tu possa poi limare le permission, per esempio togliere la mail o la scrittura in bacheca. non so se questa app continua a funzionare pero’.

  3. pedroelrey

    Mario: Concordo sulla necessità di sperimentare. Quando dico che Facebook non è luogo per il giornalismo mi riferisco – come da link – a quello che c’è scritto cliccando sul link: “La ricerca di socialità della notizia e di nuovi spazi di espressione giornalistica, in cui sia possibile affermare ciò che si deve dire, non può essere messo a rischio da regole e desideri arbitrari”.

    Stefano: Grazie della segnalazione. Ne avevo parlato a suo tempo: https://giornalaio.wordpress.com/2011/02/24/il-mondo-e-ossessionato-da-facebook/

    Gluca: Adesso provo poi ti so dire.

    Grazie dei contributi alla discussione. Segnalo anche quelli emersi su FriendFeed: http://friendfeed.com/pedroelrey/b220dd09/portare-le-notizie-alle-persone

    Pier Luca

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