Archivi del giorno: gennaio 20, 2012

Il 50% degli Internauti Europei Visita un Sito di Informazione Online

comScore ha rilasciato ieri l’aggiornamento relativo all’utilizzo del Web in Europa.

Su 379 milioni di utenti che hanno utilizzato Internet in 49 Nazioni dell’Europa a Novembre 2011, 181.5 hanno visitato almeno una volta l’edizione online di un quotidiano d’informazione.

Strapotere del «Mail», che nella versione online raggiunge 20 milioni di utenti unici, seguito da un altro quotidiano inglese, «The Guardian», a 15 milioni. Al terzo posto il quotidiano turco «Hurriyet.com.tr», oltre i 10 milioni. I primi 10 quotidiani segnalati da comScore assommano 101,5 milioni di utenti unici pari al 56% del totale; un livello di concentrazione non trascurabile.

Motori di Ricerca, uno per tutti ancora una volta Google, e Facebook top referrers che portano traffico alle edizioni online dei quotidiani in Europa. Al raddoppio, almeno, l’incidenza di Facebook come fonte di riferimento dal quale arrivano vistatori ai siti web dei giornali. Peccato che non vengano forniti dettagli per le edizioni online dei quotidiani italiani che, evidentemente, si posizionano sotto i valori, top segnalati nell’estratto della rilevazione resa disponibile pubblicamente.

Un aggiornamento, un  tassello informativo interessante, che aiuta a riflettere su come, se per «Mail» & «The Guardian» le revenues derivanti da digitale continuano ad essere una porzione assolutamente trascurabile, sia ancora lontana la morte dei giornali così come li conosciamo oggi. Ulteriore elemento di riflessione anche rispetto all’accordo che porterà l’Huff Post all Italiana a breve sui nostri schermi.

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Confermato

Confermate le indiscrezioni di ottobre, ieri è stato ufficialmente annunciato l’accordo anche per quanto riguarda la versione italiana dell’Huffington Post.

Allo stato attuale delle informazioni disponibili non posso che, altrettanto, confermare la mia opinione:

L’Italia, gli editori italiani, lo dico senza mezzi termini, senza giri di parole, non hanno bisogno di questo. Non abbiamo bisogno di altre persone che vengano qui a proporre modelli di sfruttamento come dimostra la non risposta fornita durante l’intervista condotta da Antonello Piroso sulla class action dei blogger d’oltreoceano. Non ha bisogno di accordi che portino soluzioni “pret a porter”. I giornali italiani sono ben distanti dal comprendere la natura della socialità delle notizie, come conferma anche l’analisi pubblicata ieri da Vincenzo Cosenza. Il cambiamento deve essere culturale ed organizzativo, automotivato invece che importato pronto all’uso.

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