Letture & Rappresentazioni dell’ Informazione

Inevitabilmente ad ogni fine anno si assiste ad un’interminabile sequenza di proposte relative al bilancio dell’anno che volge al termine e a previsioni sul quello che verrà. Dinamica alla quale non si è sottratto neppure il sottoscritto.

Per quanto riguarda il comparto dell’informazione emergono aspetti interessanti che ritengo opportuno riprendere.

Sembra emergere una differenza tra quelli che sono i temi più menzionati, più discussi, su Twitter e quanto proposto dai mainstream media online.  Tendenza che pare confermata anche per quanto riguarda le notizie maggiormente condivise su Facebook che  nella loro totalità [40] si rifanno esclusivamente a solo 6 fonti d’informazione.  Divergenze e concentrazioni che evidenziano le differenze di interessi tra i distinti utenti delle due piattaforme di condivisione sociale ulteriormente confermate anche per quanto riguarda Linkedin che ha fonti e notizie a sua volta distinte.

Aspetti che nel loro complesso sono un richiamo ad uscire dalle generalizzazioni in cui spesso si ricade per osservare e definire le dinamiche in atto nell’ecosistema dell’informazione con maggior attenzione ed una più puntuale focalizzazione.

Altrettanto interessanti alcune iniziative di ricerca e rappresentazione delle notizie.

Si segnala in particolare il lavoro svolto da PEJ che permette di crearsi un archivio personalizzato e interattivo delle notizie di proprio interesse per tipologia di mezzo ed argomento d’interesse. Sicuramente il miglior connubio tra rappresentazione e servizio al lettore.

Strada seguita anche dal «Guardian» che, rivolgendosi ad un  pubblico più ampio, si affida maggiormente all’impatto grafico – emozionale consentendo di selezionare “solo” 10 notizie tra tutte quelle visualizzate.  Iniziativa che come sottoprodotto offre in prospettiva la possibilità di indagare le preferenze dei propri lettori. Sempre dal quotidiano anglosassone arriva un riepilogo delle 10 notizie principali dell’anno realizzato con i famosi mattoncini del Lego.

«The Economist» si affida invece ad una più tradizionale rappresentazione ad albero che più che per la grafica sorprende ed interessa per i contenuti. Si viene infatti così ad apprendere che la notizia che maggiormente ha coinvolto ed interessato i lettori del prestigioso settimanale britannico è relativa a lui: “The man who screwed an entire country” che surclassa la crisi dell’eurozona e la morte di Bin Laden.

Variegato elenco di segnalazioni i cui spunti di riflessione saranno oggetto di approfondimento a breve. Contateci.

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